«La laguna di Grado e Marano va liberata dall’inquinamento»
MARANO. L’Istituto Superiore di Sanità suggerisce misure di cautela per le attività di pesca e allevamento nella laguna di Grado e Marano. Legambiente Fvg ribadisce che l’esclusione della laguna dal perimetro del Sito Inquinato Nazionale non cancella l’inquinamento da mercurio e chiede progetti e interventi di messa in sicurezza. L’Istituto Superiore nel maggio scorso ha indicato alcune misure da adottare in materia di tutela della salute della popolazione in rapporto alla contaminazione da mercurio nei sedimenti dell’area lagunare. La nota suggerisce di individuare 3 aree nella laguna nelle quali, a seconda del valore di inquinamento dei sedimenti, le attività possono essere consentite o meno. Una prima area è quella dove i valori massimi di inquinamento nei sedimenti non superano 0,8mg/kg negli strati superficiali fino a 5 cm. In quest’area si può esercitare la molluschicoltura e l’ittiocoltura. I controlli di routine delle Ass devono comunque garantire l’edibilità dei prodotti. Una seconda area è quella con un valore limite di 2 mg/kg nei sedimenti superficiali, dove consentire la molluschicoltura, ma non l’ittiocoltura e con controlli dell’inquinamento degli animali più frequenti, anche per verificare la presenza del mercurio nei sedimenti e nella colonna d’acqua. Infine una terza area dove le concentrazioni di mercurio siano superiori ai 2 mg/kg nei sedimenti di superficie, nelle quali l’Istituto raccomanda di non utilizzare le stesse per nessuna attività di allevamento di prodotti della pesca. La nota raccomanda di “non utilizzare misure di bonifica invasive che potrebbero comportare conseguenze nefaste sull’intero ecosistema lagunare”. Il riferimento di legge e scientifico per queste indicazioni è duplice, osserva Legambiente. Da una lato le norme comunitarie e statali indicano l’obiettivo di eliminare il mercurio negli ambienti acquatici entro il 2021 e il raggiungimento di uno standard di qualità entro il 2015. Lo standard prevede nei sedimenti una soglia di 0,3 mg/kg. L’altro riferimento è quello della situazione in laguna e dei controlli effettuati per legge sul pescato. E, a questo riguardo, i “valori rilevati nei sedimenti sono ampiamente superiori ai limiti dello standard di qualità ambientale”. La laguna di Grado “è quella maggiormente contaminata”: da un minimo di 4,17 mg/kg ad un massimo di 9,95 mg/kg per lo strato superficiale e da 3,74 fino a 11,36 fino ai 5 cm di profondità. Nella laguna di Marano la contaminazione è minore: da 0,68 mg/kg a 5,13 nello strato superficiale e da 0,98 fino a 4,97mg/kg fino ai 5 cm di profondità.
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