La massoneria torna a casa per celebrare la “sua” Italia

Convegno pubblico stamani al Ridotto del Verdi. Qui nacque nel 1919 il primo tempio Tema: i 70 anni della Repubblica poiché Trieste non potè partecipare al referendum
Di Silvio Maranzana
Udine 22 novembre 2014.IX seminario di studi Massonici..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone
Udine 22 novembre 2014.IX seminario di studi Massonici..Copyright Foto Petrussi / Ferraro Simone

Un convegno organizzato dalla massoneria aperto al pubblico. Non è la prima volta che succede a Trieste, ma quello organizzato dal Grande oriente d’Italia che si svolge questa mattina alle 11 acquista un ulteriore duplice significato. Il primo è legato all’argomento stesso, la ricorrenza dei settant’anni della Repubblica. La città costituisce infatti in Italia un caso tutto particolare poiché, essendo stata sotto l’amministrazione anglo-americana, non potè prendere parte al referendum. Ne parleranno però due “giovanotti” triestini ultranovantenni: Luigi Milazzi, Sovrano gran commendatore del Rito scozzese antico e accettato, che quelle giornate le visse in città, e Enzio Volli, Gran maestro onorario che a quel tempo non era a Trieste.

Il secondo significato è legato al luogo scelto per l’evento (dove però già nell’ottobre scorso c’è stata la tornata triveneta del Goi a logge riunite): il Ridotto del Teatro Verdi, «regolarmente noleggiato e pagato», precisa su domanda specifica Paolo Volli, presidente del Collegio circoscrizionale dei Maestri venerabili del Friuli Venezia Giulia. Qui nel 1919 era stato aperto il primo tempio massonico ufficiale di Trieste italiana. Il 5 novembre 1925 le squadre fasciste devastarono questa sede massonica e fecero un falò di tutti i libri, i documenti e gli arredi. Proprio all’epoca del Gma, e per la precisione nel settembre 1951, un agente segreto inglese redasse un rapporto in cui scriveva che a Trieste la principale loggia massonica «ha sede nel Circolo della cultura e delle arti in piazza Verdi e si chiama Loggia rossa. L’altra loggia, scozzese o tricolore - aggiungeva - ha sede presso il medico Demetrio di Demetrio in via San Nicolò 2».

Il rapporto arrivato al Viminale è stato recuperato negli anni scorsi dall’attuale procuratore della Repubblica di Trieste Carlo Mastelloni.

«Portare nella città giuliana le celebrazioni - si legge sul sito web del Goi - significa ricordare una parte importante della storia del nostro Paese e rendere omaggio alla cultura cosmopolita di questi territori. Trieste è una città-ponte di culture diverse che mescola caratteri mediterranei e mitteleuropei ed è uno snodo fondamentale di incontri che ci proietta nel cuore dell’Europa. I lavori del convegno partiranno proprio da qui per dare voce a quella idea di Unione europea dei popoli che la massoneria italiana tramanda dall’Ottocento». «Le celebrazioni del Grande Oriente d’Italia per il settantesimo anniversario della Repubblica italiana sono iniziate a febbraio e stanno interessando luoghi simbolo della nazione - ha commentato il Gran maestro Stefano Bisi che a Trieste trarrà le conclusioni del convegno -. Luoghi in cui parlare di valori e di principi da perseguire. Per parlare di cultura, scuola, merito, diritti. Parlare di un nuovo sogno possibile: quello di contribuire tutti insieme alla rinascita del nostro Paese». Al Ridotto del Verdi due relazioni saranno tenute rispettivamente dal Gran maestro aggiunto Santi Fedele dell’Università di Messina e da Marcello Flores dell’Università di Siena.

«La nostra visione cosmopolita, tollerante ed europea - spiega Paolo Volli - è testimoniata anche dal fatto che nel nostro Tempio di corso Saba 20 si riunisce all’incirca una volta ogni due mesi anche la Loggia di Capodistria chiamata Olivetum e composta da oltre 25 fratelli sloveni che, non avendo una propria sede, fanno molto prima ad arrivare a Trieste piuttosto che andare a Lubiana».

E domani i massoni triestini, ma anche lo stesso Gran Maestro, saranno a Bled per l’evento annuale che vede incontrarsi il Grande oriente d’Italia con le Gran logge di Slovenia e Austria e che prevede l’alternanza della sede tra i tre paesi organizzatori. «Il rituale massonico viene recitato nelle tre diverse lingue - aggiunge Paolo Volli - e non importa se non le si conosce dal momento che le formule sono tutte comuni». Nel Tempio di corso Saba tengono le proprie adunanze le sette logge triestine: Alpi Giulie, Guglielmo Oberdan, Nazario Sauro, Giuseppe Garibaldi, Italia, Ars Regia e Humanitas, con quasi 200 “fratelli”. In tutta la regione le logge del Goi sono 14 e gli affiliati complessivamente 350.

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