La nostalgia per i giorni a “Santa Maria del guato”

la storia
Si sentono ancora come “pesci fuor d’acqua” i pescivendoli nello Scalo Legnami, che provano nostalgia per quello che definiscono «il vero mercato ittico», ovvero quello che oggi è il Salone degli Incanti. L’attuale locazione si è resa necessaria con il nuovo millennio per la chiusura dell’Ex-Pescheria, edificata nel 1913 e ribattezzata dalla popolazione “Santa Maria del guato” (cioè del “ghiozzo”, un pesce molto comune) per la sua forma che riprendeva quella di una chiesa. Un’architettura talmente interessante da aver attirato nel tempo anche alcuni set di pellicole importanti, come “Senilità” di Bolognini nel 1962 e addirittura quello del “Padrino parte II” di Francis Ford Coppola nel 1974, il quale fece assumere alla Pescheria le sembianze di Ellis Island.
Nella sede (teoricamente) provvisoria dello Scalo Legnami, a causa di un crollo di malte dal tetto, dal 2009 il Comune ha sistemato delle impalcature che coi loro pali intralciano il movimento dei lavoratori e richiedono una pulizia costante. Secondo chi frequenta abitualmente il mercato, si è trattato di un intervento troppo invasivo rispetto ai reali benefici. Poi, tra il 2016 e il 2017 il mercato ha dovuto subire due chiusure per alcun interventi di ristrutturazione, con le conseguenti perdite economiche per i commercianti.
Intanto, resta ancora sospesa la promessa del sindaco Roberto Dipiazza di una futura sistemazione nel Porto Vecchio, che sarebbe dovuta avvenire nell’agosto del 2017. Questa vedrebbe il magazzino 30 sul molo 0 come nuova sede del mercato, che nelle intenzioni del Comune sarebbe gestito da un privato, e contestualmente la creazione di un’area ristoro che cucini il pesce appena pescato. –S. M.
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