«La nostra missione? Scovare tra i giovani il nuovo Steve Jobs»

Intervista a Fabio Cipriani, nuovo presidente della Fondazione Ananian Dalle borse di studio per studenti meritevoli al progetto Il Piccolo scuola 

l’intervista



«Aumentare le risorse per ampliare le tipologie di aiuto da offrire ai giovani». Queste la finalità del quinquennio di Fabio Cipriani che, dal primo gennaio, ha assunto la carica di nuovo presidente della Fondazione Ananian.

Dopo cinque anni nel direttivo con Giovanni Damiani ora tocca a lei guidare la fondazione. Gli obiettivi sono sempre più ambiziosi?

Il presidente Damiani ha avuto il merito di rilanciare e riattivare la funzionalità della fondazione dopo un periodo un po’ statico. Ora bisogna lavorare per riuscire ad aumentare la redditività, perché questo ci consentirebbe di aumentare l’offerta degli aiuti che potremmo dare ai più giovani.

In questo senso oltre alle borse di studio appena pubblicate sul sito www.ananian.it quali sono gli altri strumenti?

Noi vogliamo supportare il maggior numero possibile di studenti anche perché pensiamo che nel mondo di oggi, dove il merito sembra non essere adeguatamente riconosciuto, studiare, senza affidarsi al caso o alla fortuna, sia la scelta che premia nel medio periodo. A prescindere poi dai bandi, se un giovane o uno studente ha un’idea che può essere supportata economicamente noi possiamo valutarla e aiutarlo. Diciamo che mi piacerebbe scoprire che la nostra fondazione ha aiutato nel percorso di studi una nuova Margherita Hack, o scoprire che abbiamo lanciato l’impresa di un nuovo Steve Jobs.

Qualora dovesse succedere vi aspettereste qualcosa in cambio?

I nostri sussidi sono a fondo perduto, però se un imprenditore che abbiamo contribuito ad aiutare avesse piacere di aiutarci a sua volta, magari inserendo nella sua impresa qualcuno dei nostri ragazzi, saremmo contenti. Ai giovani che si rivolgono a noi chiediamo, senza obbligarli, anche di aiutare le associazioni che ci chiedono una mano. Nulla di enorme, a volte semplicemente consegnare una volta alla settimana la spesa a casa di un’anziana. Alla fine si crea un circolo di solidarietà importante e prezioso che si autoalimenta.

Come sono i giovani di oggi?

Diciamo che c’è un po’ di pigrizia. La dimostrazione arriva dal fatto che che non sempre riusciamo a erogare tutti i bandi perché le domande sono inferiori all’offerta: questo è un peccato. Forse non si informano abbastanza o forse non riescono a comprendere l’importanza del nostro aiuto.

A metà marzo si chiuderà anche l’edizione 2019 de “Il Piccolo scuola”, una realtà ormai consolidata attraverso la quale vengono erogate anche quattro borse di studio per i più meritevoli.

È un percorso importante che ha come obiettivo quello di aiutare i giovani ad evitare le fake news e capire quali sono le fonti attendibili. Lo facciamo perché in questo periodo storico ci sono tante informazioni e dunque vogliamo aiutare i ragazzi a capire come selezionarle. —



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