La nuova scuola elementare perde il contributo statale

Luigi Murciano / Gradisca
Doccia fredda per la costruzione della nuova scuola primaria Dante Alighieri di Gradisca d’Isonzo. L’ambizioso progetto di edificazione di un nuovo polo scolastico antisismico e “green” in via Garibaldi, con successiva demolizione della sede attuale, non potrà più contare sul maxi-contributo statale da 3 milioni e 200mila euro che palazzo Torriani aveva ottenuto nel 2018, in dirittura d’arrivo del primo mandato della giunta Tomasinsig. Quel contributo di fatto è andato perduto.
Una botta non da poco per l’esecutivo: in primis perché la somma costituiva un buon 50% della copertura economica della complessa operazione (stimata in ben 6. 5 milioni da un recente studio di fattibilità) e secondariamente dal punto di vista politico: la realizzazione della nuova scuola costituiva l’obbiettivo più caratterizzante della legislatura. La novità è emersa nel corso di una seduta-fiumedel consiglio comunale, che ha discusso fra le altre cose il consuntivo di bilancio e alcune variazioni al triennale delle opere pubbliche. Ed è proprio a quel punto che si è palesata la novità. Ad incalzare la giunta sul tema è stato Claudio Verdimonti (Cittadini): «La giunta ha dato mandato al sindaco di chiedere alla Regione un contributo di poco meno di 5 milioni di euro. Se ne deduce che oggi dobbiamo andarci a cercare l’80% del budget necessario per la nuova scuola». Ma allora che fine ha fatto il contributo statale, quello per cui a suo tempo era stata chiesta la devoluzione nel tentativo poi fallito di realizzare la scuola all’ex caserma Toti? È toccato al sindaco Tomasinsig spiegare l’evoluzione del progetto. «Abbiamo speso molto tempo ed energie con Demanio, Regione e Arma dei Carabinieri nell’ottica di dare vita al progetto di una nuova scuola in una parte della Toti – ha affermato –. Nel 2020 abbiamo amaramente dovuto constatare che quel percorso, che ci pareva virtuoso per reinserire nel tessuto urbano l’ex compendio militare, non stava andando lontano: i cambi di governo, la Commissione paritetica Stato-Regione che si è riunita a singhiozzo, il Covid hanno paralizzato il tutto».
A quel punto, ha ricordato Tomasinsig, si è virato sul nuovo progetto e un nuovo bando per la costruzione della “scuola 2. 0” in via Garibaldi e la successiva demolizione dell’istituto attuale. E i 3 milioni? «Erano vincolati all’inizio dei lavori entro il 31 gennaio. C’è stata una proroga, ma non altre. Interlocuzioni sono in corso col Ministero. Spiace che l’obbiettivo originario non sia stato centrato, ma quello principale rimane un edificio scolastico moderno e sicuro. E su questo mi attendo sostegno da parte di tutti».
Dura la replica di Verdimonti: «Ci si è incaponiti sulla soluzione della caserma, nonostante avessimo altri terreni di proprietà comunale. Questo è il risultato: abbiamo buttato dalla finestra 3 milioni di euro. E perso tempo. Ora costringeremo pure i nostri bambini in classe perché – con due cantieri in via Garibaldi fra costruzione e demolizione – non potranno giocare in cortile, con conseguenze psicologiche notevoli». Parole che l’assessore all’Istruzione Francesca Colombi qualche ora dopo ha definito «Indecenti. Una propaganda costruita sui bambini». —
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