La pazza estate dei funghi a Ferragosto

Sembra strano, ma almeno un effetto positivo questa pazza estate lo ha portato con sé. Ed è quello di aver dato origine a una stagione a dir poco eccezionale per quanto riguarda la proliferazione di numerose specie di funghi, con grande soddisfazione per tutti gli appassionati del genere - triestini compresi - che in queste settimane si sono precipitati nelle zone boschive del Carso, ma anche in quelle d'oltreconfine, oltre che nel cuore della Carnia o del Tarvisiano: armati del tradizionale cestello di vimini e pronti a raccogliere una delle prelibatezze più gettonate della cucina nostrana.
Le abbondanti piogge e le temperature sotto la norma di questa stagione decisamente atipica hanno dunque favorito e anticipato la crescita di alcuni tra i funghi più amati: da quelli del genere Boletus, tra cui l'apprezzatissimo Porcino, al Cantharellus cibarius, meglio conosciuto come galletto o finferlo, o ancora al Craterellus cornucopioides, comunemente detto “trombetta dei morti” proprio perché spunta generalmente a novembre, durante le festività dei defunti.
«Per i funghi si tratta indubbiamente di un'annata eccezionale che ha portato a delle fioriture davvero fuori dalla norma» - conferma Massimo Tassini, presidente del gruppo triestino dell'Associazione micologica Bresadola -. «Non ricordo dei mesi di luglio e agosto così piovosi come accaduto in questa estate incredibile. Si può affermare che quest'anno non si è verificata la consueta pausa estiva nella raccolta dei funghi: da maggio fino ad agosto la stagione è proseguita senza interruzioni. Molte specie che di solito si raccolgono in pieno autunno sono spuntate già ai primi di agosto. Adesso la grande incognita riguarda i prossimi mesi: non avendo mai vissuto una stagione del genere, onestamente - aggiunge Tassini - non siamo in grado di dire se le piante dei funghi riusciranno a fiorire ancora o se invece dobbiamo attenderci un autunno più povero in questo senso».
Sono 150 gli iscritti alla sezione triestina dell'Associazione micologica Bresadola, ma naturalmente sono molti di più - alcune migliaia - gli appassionati di funghi nella nostra provincia. Al contempo ammontano a oltre 1600 le specie di funghi censite, delle quali però solo una piccola parte (stimabile intorno al 4-5%) sono quelle commestibili. Ecco dunque l'importanza di prestare sempre la massima attenzione durante la raccolta dei funghi, in modo particolare in una stagione bizzarra come quella di quest'anno.
«A essere spuntati in anticipo non sono solo i funghi commestibili che poi finiscono nei nostri piatti, ma anche quelli velenosi che ovviamente sono molto pericolosi» - precisa Tassini -. «È il caso della temutissima Amanita phalloides, che di solito spunta in autunno e che invece quest’anno ha già fatto la sua comparsa. Uno dei rischi maggiori per chi si avventura alla ricerca di funghi in questo periodo è proprio quello di imbattersi in alcune specie velenose che normalmente in queste settimane non si vedono e che quindi possono essere scambiate per funghi commestibili. Il consiglio che diamo sempre è in ogni caso quello di prestare la massima cautela e di raccogliere i funghi solo quando si ha la certezza assoluta che siano commestibili, mentre in un qualsiasi altro caso l'invito è quello di rivolgersi sempre agli esperti: non dimentichiamoci che un piccolo errore può rivelarsi fatale e che anche una piccola quantità di funghi velenosi può avere effetti mortali».
Pierpaolo Pitich
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