La pioggia rovina le piste. Ma la neve è in arrivo

TRIESTE. Hanno fatto danni, ma fino a un certo punto. Le cosiddette “bombe d’acqua” non sono passate senza lasciarsi dietro danni e preoccupazioni. Non c’è stato l’effetto Veneto, dove cinquanta centimetri di neve hanno mandato in tilt l’intera area di Cortina, semmai l’effetto opposti. Ai fiocchi qui si sono sostituite le gocce d’acqua, tante, troppe, ed è stato subito disastro. Sotto il profilo turistico, quantomeno.
Le precipitazioni dei giorni scorsi sull’arco alpino regionale hanno fatto, sì, sciogliere parte della neve sulle piste ed esondare alcuni bacini idrici come quello di Sauris, ma la situazione dovrebbe essere sulla via della completa normalizzazione.
Anche a Piancavallo, la più colpita dalle piogge, che hanno lasciato le piste come tundre spelacchiate. «Già da domani (oggi ndr) - spiega Enzo Sima, direttore locale della Promotur - sarà aperto il 50% dell’area sciistica, e se il clima ci aiuta, magari con la piccola nevicata che è prevista per il weekend, potremo essere a regime già da lunedì. La viabilità è a posto, lo è sempre stata, e il clima sembra destinato a raffreddarsi nell’ultimo giorno dell’anno. Il problema - conclude Sima - è che al momento non si possono neanche utilizzare i cannoni, perchè persiste la bolla di scirocco, ma sono ottimista. Deve esserlo perchè ci sarà il tutto esaurito a Capodanno». Venendo alle piste, sono aperte quella del Sauc, Busa Grande e Tremul Due. Aspettando le altre, come visto, per l’inizio della prossima settimana.
Di Piancavallo parla anche il vicepresidente della giunta regionale, Sergio Bolzonello. «A Piancavallo se non si ripeteranno situazioni meteo avverse della portata di quelle di questi giorni, a breve si potrà tornare a sciare, come anche negli altri poli del turismo invernale, salvando la fine dell'anno». Bolzonello, in relazione all'ondata di maltempo che, con precipitazioni abbondanti, specie piovose, anche in quota, ha reso impraticabili diverse piste e impianti di sci nella giornata di Santo Stefano, ammette che «si é subito un colpo anche dal punto di vista economico».
Una congiuntura negativa che non gli impedisce di annotare che «bisogna saper guardare avanti con fiducia. Come sempre abbiamo avuto la forza di reagire subito, e va sottolineato che il personale di Promotur già da giovedì è al lavoro con grande impegno e abnegazione».
Anche Tarvisio sconta con una certa angoscia la mancanza di neve. Al Consorzio turistico non hanno difficoltà ad ammettere che ci si aspetta per il Capodanno un esaurito al 99. «Diciamo che qualche buchetto ancora si trova, ma sono proprio pochini. La situazione è generalmente buona». Aspettando il manto bianco, rimangono chiuse la Piana dell’Angelo e Rio Argento, mentre anche la Di Prampero è aperta a metà. Mancanza di neve dopo le abbondanti piogge. Consorzio al 99% tutto esaurito, quqlche buchetto libero ma la situazione è buona.
Niente sci transfrontaliero a Sella Nevea, invece. Risulta aperta la Canin e chiusa la Prevala, mentre sono regolarmente aperte le seggiovie a monte. Si lamentano anche sullo Zoncolan, dove il tempo peraltro è splendido, ma il campo scuola è chiuso, così come la Cima Tamaie. È aperto, viceversa, il Tappeto Cjalcenal. Chi se la passa un po’ meglio è la sola Forni di Sopra, dove risultano aperti tutti gli impianti tranne Varmost 3 e Cimacuta.
Un salto oltre i confini regionali (ma forse ancora per poco, il referendum ha confermato l’intenzione dei sappadini di fare il salto dal Veneto al Friuli Venezia Giulia) e Sappada ci accoglie con il tutto aperto. Compresa, da stamani, Sappada 2000. «Eravamo coinvolti anche noi nel black-out - raccontano all’azienda turistica - ma abbiamo risolto la situazione attaccandoci alla rete del Friuli Venezia Giulia, mentre il resto dell’area, verso Cortina, è ancora senza corrente». Prove tecniche di annessione?
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