La pista ciclabile del Rafut è costata meno del previsto

Emanuela Masseria
Qualche volta i lavori pubblici costano meno di quanto previsto e le somme tornano a disposizione per essere riutilizzate.
È il caso del progetto per la ciclabile che da alcuni anni insiste nel tratto che va dal confine di Stato in via Rafut fino alla Galleria Bombi, realizzata con fondi europei nell’ambito del progetto Croctal. Il Comune, nell’approvare il quadro economico finale per l’operazione, dato che ha partecipato all’iniziativa come partner progettuale fin dal 2011, ha appena svincolato circa 20 mila euro dei 139.400 euro impegnati per il progetto definitivo-esecutivo. L’importo è stato finanziato, complessivamente, per l’85% dal Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr) e da risorse pubbliche nazionali per il 15%. Nel partenariato era presente anche l’ormai scomparsa Provincia.
L’appalto dei lavori è stato aggiudicato, nel 2013, alla ditta Vidoni di Forgaria del Friuli per un importo di 107.545,21 euro. Le opere sono poi state regolarmente consegnate nell’agosto 2013. Nel 2014 è stata poi approvata la prima perizia di variante (resasi necessaria, principalmente, per una piccola rettifica planimetrica del tratto di pista pedo-ciclabile compreso tra le vie Giustiniani e Rafut) mantenendo invariati gli importi iniziali. Sempre quell’anno sono state inserite nel percorso alcune essenze arboree. Si arriva così all’ultima determina con la quale si procede alla riduzione di una serie di importi inerenti ai contributi della Regione e dell’ex Provincia.
Le quote non utilizzate sono relative a spese tecniche per la progettazione e la direzione dei lavori che sono state effettuate dal personale interno del Comune. Ai dipendenti dell’ente è spettato solo il compenso incentivante previsto dal contratto di lavoro. Del progetto Croctal si è parlato polemicamente l’ultima volta lo scorso anno, quando ci fu un’iniziativa di protesta contro la ventilata riapertura al traffico di Galleria Bombi. La pedalata dei manifestanti ricalcava il tracciato della ciclopedonale, un progetto che verrebbe “snaturato” se il tunnel fosse riaperto alle auto. Si è voluta così ribadire l’importanza di uno spazio finanziato lautamente per favorire bici e pedoni. —
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