La rabbia di Lazazzara, mister senza licenza

Bocciato al corso Uefa B contesta la scelta, la fuga di notizie e i documenti mancanti e fa ricorso al Tar

di Furio Baldassi

Più sfortunato di Oronzo Canà, l’allenatore-mito lanciato da Lino Banfi. Più nel mirino di Gasperini, coach dell’Inter, dopo l’inizio ad handicap. Pasquale Lazazzara si unisce al club dei contestati con una piccola ma rilevante differenziazione: lui, mister non riesce proprio a diventarlo.

Il perché lo spiega lui stesso, in un’accorata lettera. Tutta colpa del già chiacchierato corso Uefa B, svoltosi a Trieste a fine 2010 e tradottosi in quattro bocciature tra cui, oltre alla sua, quella di “Figaro” Bovino, del quale il buon Pasquale si onora di essere «compagno di sventura». «Vorrei capire - esordisce - cos’è successo dopo che il tecnico federale Ignazio Argiolas ci aveva salutato dicendo che tutta la documentazione sarebbe andata a Coverciano per essere analizzata e fra un mese circa avremmo conosciuto i risultati».

Ed è qui, a detta di Lazazzara, che la vicenda si tinge di giallo. I nomi di «tre dei quattro bocciati» si conoscono già due o tre giorni dopo, nel caso di Pasquale direttamente per mezzo di una raccomandata spedita dal settore tecnico di Coverciano.

Convinto di aver svolto gli esami «in maniera ottimale», l’aspirante tecnico chiede lumi proprio a Coverciano. A detta di tale dott. Piani, spiega, era risultato insufficiente proprio nelle materie del tecnico Argiolas, «ma, meraviglia delle meraviglie – scrive – scopro che gli esami in possesso del settore tecnico non corrispondono a quelli svolti dal sottoscritto».

Il coach mancato a questo punto parte all’attacco. Chiede con i suoi avvocati tutta la documentazione relativa agli esami al centro federale e scopre che manca proprio la relazione di Argiolas. Il dirigente Piani, in un primo momento, spiega che quest’ultimo è irreperibile, in Sardegna, ma che avrebbe comunque spedito tramite fax gli esami mancanti. E qui arriva il secondo colpo di scena: la carte non arrivano e Lazazzara chiede lumi. E Piani spiega che la copia di quegli esami non sarebbe mai arrivata «perché il tecnico Argiolas li aveva cestinati».

«Minchia», avrebbe detto Canà. Il mister “congelato”, invece, dopo aver ascoltato le imbarazzate scuse di Coverciano, che assicurava l’apertura di un’inchiesta della procura federale sul fatto, con i suoi avvocati presenta ricorso al Tar del Lazio. Inutile si rivela, nel racconto di Lazazzara, anche un colloquo con il presidente locale dell’associazione allenatori, Pallotta, anche se alcuni giorni dopo gli altri tre bocciati (Amatruda, Bovino e Bronzi) vengono convocati alla Figc di Udine per essere sentiti separatamente sul caso. Con grande incredulità, assicura Pasquale, della controparte.

Alla fine, in attesa di sviluppi, parte il contropiede e gli interrogativi. Rivolti direttamente al presidente regionale dell’Aiac, Stoini. E dunque: chi ha dato i nomi dei bocciati solo pochi giorni dopo l’esame? E’ normale che la documentazione degli esami sia stata cestinata? Perché Lazazzara non è stato ascoltato dalla procura federale e, infine, sarà possibile alla fine dell’indagine renderla pubblica e comunicarne l’esito agli interessati?

Nell’attesa Lazazzara puo magari approfondire la “bi-zona” o il “5-5-5” di Canà. Prima o poi gli torneranno sicuramente utili...

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