La riflessione delle Acli sul tema delle dipendenze

GRADISCA. «Per capire il mondo non basta abitarlo, bisogna pensarlo». Era partita da questa considerazione l'iniziativa fortemente voluta dalle Acli provinciali e dal locale circolo aclista “Giuseppe...
Bumbaca Gorizia 09.06.2018 Brignoli, borse di studio © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 09.06.2018 Brignoli, borse di studio © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GRADISCA. «Per capire il mondo non basta abitarlo, bisogna pensarlo». Era partita da questa considerazione l'iniziativa fortemente voluta dalle Acli provinciali e dal locale circolo aclista “Giuseppe Boscarol”, con il patrocinio dell’amministrazione comunale della Fortezza, per riflettere assieme agli studenti del biennio dell’istituto tecnico agrario “Brignoli” sul delicatissimo tema delle dipendenze.

Una riflessione che si era concretizzata in un incontro-confronto con i ragazzi, nuovo step nella collaborazione fra le Acli provinciali e il “Brignoli” partita l’anno scorso con un’iniziativa per la lotta al femminicidio. Il progetto socioeducativo quest’anno prevedeva invece di destinare una somma raccolta attraverso il 5 per 1000 a due borse di studio per altrettanti alunni dell’istituto che hanno realizzato uno scritto o un’opera visuale sul tema delle dipendenze. Ieri mattina la consegna a Daniel Zorzenon (classe quarta) ed Elisabetta Gianesi (seconda) nel corso di una breve cerimonia alla presenza della presidente provinciale delle Acli, Silvia Paoletti, di quella locale Viviana Bressan, del consigliere regionale Diego Bernardis e di quello comunale Stefano Capacchione.

Motore del progetto è stato Alessandro Sartori, psicoterapeuta e presidente della comunità terapeutica “La Tempesta” di Gorizia. Proprio Sartori ha analizzato assieme ai ragazzi i diversi problemi che spesso si nascondono dietro all’utilizzo di sostanze psicotrope. «Quello con i ragazzi è stato un momento di confronto costruttivo e senza pregiudizi - hanno spiegato Paoletti e Sartori -: gli studenti hanno dimostrato consapevolezza della pericolosità di certe dipendenze ma soprattutto dei vuoti, relazionali o familiari, che stanno alla base di un impatto con il mondo della droga o dell'abuso di alcol. Educare i ragazzi a riconoscere i segnali che possono portare loro stessi o un compagno a rimanere intrappolati in questa ragnatela è un dovere». (l.m.)

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