La scuola modifica gli orari Famiglie infuriate a Turriaco

TURRIACO. Le scuole primaria di Turriaco e media di Pieris, parte dell'Istituto comprensivo di San Canzian d'Isonzo, il prossimo anno scolastico saranno aperte cinque giorni. La decisione assunta dal Consiglio d'istituto alla fine dell'autunno è stata formalizzata in questi giorni, incappando però nelle contestazioni di un gruppo di genitori delle due realtà coinvolte. «A seguito di un sondaggio dai tempi record consegnato ai ragazzi dell'istituto brevi manu direttamente dal dirigente scolastico - spiegano -, all'insaputa degli insegnanti, ma su richiesta di alcuni genitori del Consiglio d'istituto e relativo alla scelta di un tempo scuola diverso da quello attuale, il consiglio stesso ha deliberato, in assenza di tre componenti e dell'inserimento del punto all'ordine del giorno della seduta, il cambio da tempo 6 a tempo 5 sia per la primaria di Turriaco, sia per la secondaria di Pieris».
Senza che, secondo i contrari, sia stata data un'informazione completa ai genitori. «Ciò che lascia però basiti è il fatto che un atto con tanto di vizio di forma e privo di un iter procedurale completo, corretto e attento all'utenza sia passato come un qualcosa di assolutamente naturale», sottolineano. Se, guardando i dati del sondaggio, peraltro non resi pubblici, secondo quanto riferiscono i genitori, la primaria di Turriaco ha accolto a maggioranza, relativa, il passaggio, gli utenti della media di Pieris non sono apparsi poi così favorevoli. Come non lo era, stando a quanto riferisce il gruppo di genitori, la maggior parte delle quinte di Turriaco che, potenzialmente, dovrebbero passare proprio alla media. Il Comprensivo Dante Alighieri attualmente ha in essere tre offerte formative per la primaria: tempo pieno a Pieris, su cinque giorni, tempo normale su cinque giorni a San Canzian e tempo normale su sei giorni a Turriaco. Con la delibera del 29 novembre, formalizzata solo negli ultimi giorni e per la quale è stata emessa una circolare appena mercoledì scorso e un'altra il giorno dopo, il Comprensivo viene a perdere un'offerta formativa. «E far perdere qualcosa alla scuola in un momento in cui ha già perso molto, non era davvero il caso», osservano i genitori. Diverse famiglie starebbero quindi pensando di spostare i propri figli, ritenendo di non essere state tutelate nella scelta fatta al momento dell'iscrizione «visto che, con quest'ultima, hanno sottoscritto un patto di corresponsabilità formativa con la scuola in cui c'era anche il tempo offerto e ora cancellato».
I genitori affermano anche di aver richiesto incontri chiarificatori in maniera formale al dirigente e di aver spedito lettere e mail «cui non è stata data risposta». «Solo il vicario ha ricevuto, con colloqui singoli, chi fisicamente si è recato a chiedere un incontro con il dirigente, per altro mai presente in questa difficile fase scolastica», aggiunge il gruppo. «Una scuola che non dialoga apertamente con i propri utenti è una realtà chiusa, destinata a piegarsi su se stessa e a proseguire monocorde su un unico binario senza possibilità di crescita», concludono i genitori.
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