La solidarietà “corre” su quattro ruote

La solidarietà corre su quattro ruote, soprattutto quando è costretta a far fronte a un notevole aumento di richieste di aiuto. È quanto emerso in occasione della consegna di un furgone refrigerato, donato all’Emporio della solidarietà di via Chiadino dal Progetto Rotary 2060 Onlus, grazie al contributo del Rotary Trieste Nord, del Rotary Muggia, della Fondazione Ernesto Illy e di Solidarietà Trieste Onlus. Si tratta di un Fiat Doblò che consentirà ai volontari della Caritas di recuperare prodotti freschi in scadenza, donati da una rete di supermercati solidali presenti sul territorio triestino.
Questi generi alimentari finiranno sulle tavole delle oltre 1.400 persone residenti a Trieste che si sono rivolte all’Emporio a partire dalla primavera del 2013, mese in cui è stata inaugurata la struttura. Numeri in costante aumento, che stanno contribuendo a riscrivere la geografia della popolazione che si trova in difficoltà, in seguito alla perdita del posto di lavoro, a un problema di salute o alla rottura del rapporto coniugale. Il direttore della Caritas don Alessandro Amodeo ha definito «una benedizione l’arrivo del nuovo mezzo», che consentirà all’Emporio di ampliare la gamma di prodotti alimentari a disposizione delle persone bisognose, individuate dalle 10 realtà parrocchiali con cui il supermercato solidale si trova a collaborare, dal Centro di ascolto diocesano di via Cavana e dalle Uot, le Unità operative territoriali del Comune di Trieste, «con le quali speriamo di riprendere la sperimentazione portata avanti nei primi mesi di vita dell’Emporio».
Il furgone refrigerato è arrivato al termine di una lunga gestazione, come riportato dallo stesso don Amodeo, che ha coinvolto il precedente direttore della Caritas don Roberto Pasetti e il “past president” del Rotary Club Trieste Nord Massimiliano Fabian, presente alla consegna con l’attuale guida Piercipriano Rollo, a Felice Dragoni e Loredana Catalfamo, in rappresentanza di Solidarietà Trieste Onlus, e ad Anna Illy. «Il valore aggiunto di questa donazione – ha concluso don Amodeo – è il fatto che è stata possibile grazie all’accordo fra alcuni imprenditori e realtà associative, che hanno trovato nel principio della solidarietà un terreno comune d’incontro».
Luca Saviano
Riproduzione riservata © Il Piccolo