La solidarietà del Pd a don Paolo «No agli estremisti e al populismo»

«In queste ore siamo messi alla prova come comunità, in queste ore dimostriamo che nella nostra comunità, fatta di storiche battaglie contro l’ingiustizia, ci sono dei vili che non trovano nessun...

«In queste ore siamo messi alla prova come comunità, in queste ore dimostriamo che nella nostra comunità, fatta di storiche battaglie contro l’ingiustizia, ci sono dei vili che non trovano nessun altro metodo che intimidire nell’ombra. Ma questa non è Muggia». Il Partito democratico rivierasco entra a piedi uniti nella accesissima questione dell’accoglienza dei profughi di guerra ad Aquilinia. Lo fa dando tutto il proprio sostegno a don Paolo Iannaccone, il parroco della frazione muggesana che dopo aver risposto all’appello della Prefettura offrendo l’ex asilo delle suore canossiane per ospitare temporaneamente una ventina di profughi è stato vittima di un raid vandalico ai danni della sua automobile.

Tante le parole di stima e solidarietà verso Iannaccone. Ma c’è anche una buona fetta di residenti che a suon di firme - “diverse centinaia” per ora - sta raccogliendo il “no ai profughi” attraverso una petizione popolare lanciata in particolare dai genitori della scuola elementare “Loreti”. «Siamo ben coscienti e consapevoli delle difficoltà che sono davanti a noi nella scelta di accogliere i migranti che hanno la speranza di trovare un futuro migliore, lasciandosi alle spalle giorni bui di guerra, fame e carestia, quindi faremo la nostra parte», spiega il segretario del Circolo del Pd muggesano Francesco Bussani. A nome del direttivo dei dem Bussani preannuncia battaglia: «Sapremo dimostrare quanto la nostra comunità ancora una volta non lascerà che siano alcuni capipopolo estremisti a far crescere la paura in città. Invito tutti i cittadini contrari alle politiche discriminatorie e razziste proposte dalla destra nostrana, a prendere posizione per fermare una deriva populista senza futuro».

Il Partito democratico, dando il proprio sostegno a don Paolo e al sindaco Laura Marzi, ha infine invitato il gruppo consigliare ad elaborare una mozione da presentare nell’aula municipale «per dare certezza su tempi e metodi di allestimento delle strutture».

Finalmente è intervenuto sul tema anche il vescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi. Ma non per difendere don Iannaccone. Vista «l’estrema attualità dell’argomento e per la chiarezza dei princìpi che devono ispirare il giudizio sul tema», Crepaldi ha pubblicato sulla testata web cattolica “La nuova bussola quotidiana” l’introduzione all’VIII Rapporto sulla Dottrina sociale nel mondo, curato dall’Osservatorio Internazionale Cardinale Van Thuan (di cui Crepaldi è presidente), intitolato “Il caos delle migrazioni, le migrazioni nel caos”. Il tema inerente l’immigrazione islamica che viene trattato, lascia poco spazio alla fantasia e anzi farà discutere. «È evidente che l’immigrazione islamica ha alcune caratteristiche proprie che la rendono particolarmente problematica. Riconoscerlo è indice di realismo e buon senso e non di discriminazione».

Per l’arcivescovo Crepaldi l’Islam «ha a che fare con le migrazioni in due sensi: da un lato per i califfati islamici che costringono le popolazioni, specialmente cristiane, a fuggire per salvare la vita, e dall’altro perché l’integrazione di popolazioni islamiche in altre nazioni risulta oggettivamente più difficile, per alcune caratteristiche della religione islamica stessa». Ergo? «L’accoglienza nell’emergenza va data a tutti. Quando poi invece si transita dall’accoglienza all’integrazione, è prudente non considerare gli immigrati tutti ugualmente in modo indistinto, comprese le cultura e religioni di provenienza». (ri.to.)

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