La storia del Friuli Venezia Giulia ripercorsa nel segno delle Poste

TRIESTE Un metodo alternativo, meno teorico e più concreto, per studiare e capire le vicende storiche della regione. È uno degli obiettivi della mostra “Storia postale del Friuli Venezia Giulia”, da venerdì 30 giugno al Museo postale di piazza Vittorio Veneto a Trieste. Non è solo una esposizione filatelica: oltre ai francobolli i visitatori potranno infatti osservare antiche cartoline illustrate, timbri, libretti di risparmio postale.

«La mostra – spiega Chiara Simon, curatrice del Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa di Poste Italiane – è stata realizzata in collaborazione con l’Associazione di storia postale del Fvg, nata nel 2002 per volontà di alcuni appassionati che desideravano unire e approfondire le loro conoscenze in materia. In vent’anni di attività il gruppo di studiosi, oggi presieduto da Sergio Visintini, ha organizzato convegni e dibattiti, una biblioteca e la pubblicazione di un bollettino sociale. L’esposizione si basa sulle loro collezioni, e presenta i documenti più significativi raccolti negli anni dai soci del sodalizio triestino, riuniti in otto percorsi tematici».
Così, se Luigi De Paulis ha concentrato le sue ricerche sull’«uso fiscale dei francobolli», Paolo Del Piero si è occupato della «posta aerea nella zona A del territorio libero di Trieste, occupato dagli alleati». Alessandro Piani, particolarmente interessato al trasporto via mare, ha messo a disposizione molto materiale sul «Lloyd austriaco sulla linea Trieste-Venezia» mentre Sante Gardiman ha rivolto l’attenzione agli «Annulli ferroviari nel Fvg». In mostra le collezioni su «Tarvisio e la Val Canale, dall'Impero Austro Ungarico all'Europa» di Francesco Gibertini, «Küstenland Gorizia Istria Trieste» di Antonio Grusovin, «Storia postale di Jelšane/Jelschane/Elsane 1865-1951» di Veselko Guštin e «Il risparmio postale» di Sergio Visintini.
«La raccolta di Visintini – dice ancora Simon – è particolarmente interessante perché ci offre un excursus sullo strumento del conto corrente, dai libretti postali austriaci all’età contemporanea, con gli attuali prodotti di Poste Italiane». Ci sono poi le cartoline d’epoca che illustrano diverse stazioni ferroviarie. Dalla mostra emerge anche un’idea chiara delle diverse dominazioni politiche. Perché «appena una potenza saliva al governo – specifica Simon – si impadroniva subito della Posta. Ad esempio il Governo Alleato sovrastampò le emissioni italiane con le proprie sigle Amgvg».
La mostra resterà visitabile fino al 14 luglio, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13.
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