La storia della caserma della Finanza, inaugurata nel ’55

Era il 13 febbraio 1955 quando veniva inaugurata la caserma della Guardia di Finanza di via Boito, intitolata al finanziere Girolamo Vaccaro, deceduto per salvare alcune vite umane durante una collisione tra natanti sul fiume Aussa. I progetti della ristrutturazione della prima caserma del Corpo successiva alla restituzione di Monfalcone all’Italia dopo il Secondo conflitto mondiale sono stati rinvenuti nell’archivo storico comunale e, dunque, a 60 anni dall’evento, non poteva esserci conclusione più degna per la rassegna storico archivistica “A ridosso della storia. Monfalcone e il Novecento” che per cinque giovedì consecutivi ha saputo attrarre moltissimi cittadini nella sala conferenza della Biblioteca di via Ceriani. La storia della Guardia di Finanza in città, ma anche nell’intera provincia di Gorizia, è stata al centro dell’ultimo incontro, che ha avuto come narratori Federico Sancimino e Michele Di Bartolomeo, finanzieri ancora in servizio ma allo stesso tempo appassionati di storia, geografia e cartografia, i due autori del libro “Dal primo colpo all’ultima frontiera. La Guardia di Finanza a Gorizia e provincia: una storia lunga un secolo”.
«Un lavoro con il quale abbiamo voluto esplorare un mondo ormai scomparso e spesso dimenticato – hanno spiegato gli autori – e per raccontare 100 anni di storia delle Fiamme Gialle nel Goriziano ripercorrendo le travagliate vicende storiche che hanno attraversato questo territorio, abbiamo avuto avuto bisogno di scandagliare l’Archivio, uno strumento fondamentale considerata la ricchezza di documentazione presente, dalle fotografie (al centro della mostra che per un settimana ha fatto da apripista all’incontro, ndr) alle cartografie». Ricordi personali, ricerche e interviste hanno completato il quadro, e ne è uscito un volume che non perde fluidità di narrazione nonostante la mole di dettagli storici, e di date, in esso contenuto, e grazie al quale ci si può rendere conto dell’importanza, ma anche delle peculiarità, del servizio del Corpo in un’area geografica così particolare come quella confinaria. Nel corso della serata ci si è soffermati in particolare sul biennio 1945-47 quando la Guardia di Finanza, al pari delle altre forze di polizia, fu sciolta (nella zona “A” gestita dal Governo Militare Alleato), ma continuò a operare in altre vesti sotto le insegne della Finance Guard Branch, la sezione fiscale della Venezia Giulia Police Force. È andata così in archivio, è il caso di dirlo, una rassegna che, per l’estremo interesse degli argomenti trattati, premiato dall’afflusso di pubblico, ha regalato soddisfazioni all’assessore alla Cultura, Paola Benes, e al responsabile culturale della Biblioteca, Stefano Olivo, già al lavoro per dare vita alla serie di appuntamenti primaverili previsti nella tradizionale rassegna “Il Giovedì del Libro”.
Michele Neri
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