La storia di Trieste e dei suoi hotel in una raccolta di rarissimi adesivi

la collezione
Adesivi di alberghi che ormai non esistono più, ma anche di navi e idrovolanti, che un tempo venivano utilizzati da triestini e turisti per viaggiare. Roger Seganti, titolare del negozio Urbanwear e da sempre appassionato di cimeli che documentano la storia di Trieste, ha collezionato 54 etichette che hotel e compagnie di trasporto un tempo donavano alle persone, e che poi venivano abitualmente incollate sui bagagli. Sono tutti pezzi originali, recuperati nei mercatini e soprattutto sui siti di compravendite online.
«Una passione iniziata per caso - racconta - dopo aver scovato in una bancarella di antiquariato a Praga il simbolo dell’hotel de la Ville di Trieste, che si trovava un tempo su Riva III novembre. Mi piaceva lo stile tipografico art déco, e da quel momento ho cominciato a cercare altre testimonianze del passato simile a questa».
E la caccia all’etichetta vintage è andata a buon fine. I pezzi più antichi risalgono agli anni ’20 del Novecento e non ci sono solo strutture ricettive ma diversi mezzi di trasporto «come l’idrovolante Trieste-Zara - spiega - o le navi Saturnia e Vulcania. Tra gli hotel invece, che ora non esistono più in città, ho trovato il simbolo del Grande Albergo Città di Trieste, dell’Adria, dell’Adriatica e altri ancora, come Regina o Perù». Qualche adesivo è stato recuperato anche da alcuni vecchi bagagli, legati alla trasferta della famiglia Seganti in Australia, dove ha vissuto per parecchi anni, prima di fare ritorno in Italia e ristabilirsi in città. E la collazione non si ferma, destinata a continuare, per il momento conservata gelosamente all’interno di un raccoglitore. Dove mancano due pezzi che sembrano introvabili. Sono l’Albergo Centrale Volpich e l’Hotel Abbazia Trieste. Chi magari possiede i due adesivi ricercati da Seganti, potrebbe contribuire ad aumentare il piccolo tesoro storico-turistico.—
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