La strage di colombi di origine epidemica Ora c’è il rischio topi

Un centinaio gli esemplari morti attorno a piazza Grande Escluso l’avvelenamento della roggia. Ancora controlli
Altran Mf-colombi in città
Altran Mf-colombi in città

di Alfredo Moretti

PALMANOVA

Escluso l’avvelenamento, è di origine virale la moria di piccioni che ha “dimezzato” le manifestazioni di Ferragosto a Palmanova. Il fenomeno, che ha visto finora la morte di un centinaio di volatili, sembra rientrare, anche in piazza Grande dove c’è stato il suo apice anche se la moria, come ha dichiarato il sindaco Francesco Martines, sembra allargata anche in altre zone. «Sono stati trovati morti piccioni nell’area dell'ospedale di Ialmicco e anche nelle campagne di Mortegliano, e così a Bagnaria e Gonars, quindi a una notevole distanza dal centro storico della Fortezza. Naturalmente qui il problema è maggiormente eclatante perché questi colombi sono particolarmente numerosi nella città stellata, dove si pensa sia stato scaturito il focolaio principale. Abbiamo fatto chiudere lo scorrimento dell’acqua nella roggia che circonda la piazza - ha sottolineato ancora Martines- ma non credo che la causa dell’evento sia collegata a questo».

I pericoli però ora sono derivati da fattori conseguenti questa moria, come ha precisato un esperto di Palmanova che opera nel settore dell’allontanamento e controllo dei volatili. Infatti, secondo il tecnico della “Birdstrike” ora saranno da controllare le grondaie degli edifici e tutti i settori della città perché sussistono due problemi che si potrebbero rivelare quanto mai seri. Il primo relativo appunto all’intasamento delle gronde provocato dai piccioni morti sui tetti che determinerebbero uno blocco dell’acqua piovana. Il secondo, un aumento considerevole dei ratti che provengono dalle fognature e si alimentano dei piccioni morti.

«In effetti- ha dichiarato ancora il sindaco Martines- dai riscontri del servizio veterinario dell’Azienda sanitaria n° 5 si prospettava una situazione ben più grave di quella che attualmente registriamo, dopo il rinvenimento dei tanti piccioni morti e degli oltre duecento agonizzanti». L’Istituto di igiene e profilassi di Udine ieri ha fatto sapere che, con ogni probabilità, a provocare la morte dei piccioni è stato un virus. I piccioni morti presentavano grandi placche alla lingua e alla faringe, sintomi riconducibili a una forma virale ma anche all’avvelenamento, ipotesi peraltro ora esclusa.

«Abbiamo intensificato comunque i controlli - ha detto ancora Francesco Martines - e predisposto ulteriori avvisi affinché non vengano toccati eventuali volatili, soprattutto dai bambini che giocano sulla piazza principale della Fortezza, ora riaperta al transito».

In effetti i piccioni sono una tipicità di molti centri storici e Palmanova rientra in questo novero anche in considerazione che può definirsi “figlia” di Venezia, quindi legata a piazza San Marco. Già in passato si erano verificate delle morie, però minori rispetto a quella attuale. A tal proposito, già nel 2009 per evitare questi tipi di problemi determinati appunto dai piccioni, era stato chiesto dall’amministrazione comunale proprio un preventivo di spesa alla “Birdstrike” per interventi dissuasori nei confronti di questi volatili, ma poi non era stato dato seguito alla possibile elettrizzazione dei palazzi principali o, dove possibile, al posizionamento delle reti e degli appositi chiodi. Il sindaco ieri ha comunque ringraziato la Protezione civile il direttore generale Bordon e sanitario Andreatti nonché il responsabile del servizio veterinario Tosoratti per il tempestivo intervento.

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