La villa di Paoli rinasce non sarà Casa della musica

Per anni è rimasta lì, schermata dalla magnolia secolare e dall’erba gramigna che invadeva ogni spazio, mentre l’intonaco cadeva a pezzi, gli infissi traballavano, la pietra veniva scalfita dagli artigli del meteo. Ma ora, e finalmente, la vecchia casa in cui è nato Gino Paoli, il cantaurore con un proiettile nel petto, autore di brani cult come “Sapore di sale”, “Il cielo in una stanza” o “Senza fine”, sarà finalmente ristrutturata, restituendo così alla città il pregio di un bene architettonico che risale ai primi del ’900. La destinazione futura dell’immobile al civico 40 di via Roma non è stata ancora definita, anche perché ci vorrà del tempo per l’avvio dei lavori che procederanno secondo un progetto organico di riqualificazione.
Trattandosi di un intervento complesso e impegnativo, completamente fuori dal mercato immobiliare, la proprietà ha innanzitutto avviato il recupero delle parti esterne che destinerà a parcheggio a pagamento diurno (10 posti, di cui uno riservato a disabili) per un certo periodo di tempo: i ricavi fungeranno da volano per il successivo, completo risanamento conservativo dell'immobile. Molto probabilmente al posto di quest'ultimo non sorgerà una scuola di musica com’era nei desideri dello chansonnier, tuttavia è innegabile che con il restyling di un’area centralissima della città, ormai in stato di abbandono da una decina di anni, il quartiere ci guadagnerà. Anche nell’ottica di rilancio del progetto immobiliare avviato dalla Sei sul versante opposto della strada, con lo sfondamento di Borgo rosta e la creazione di una galleria commerciale.
Il privato proprietario della casa in cui un tempo visse la famiglia Paoli ha deciso alcuni mesi fa di avviarne un recupero rispettoso della storia dell’edificio stesso, che per il Piano regolatore comunale è di “particolare interesse”, dunque vincolato nelle facciate esterne prospicienti la pubblica via. Ad assisterlo, per la parte tecnica e normativa, è l’architetto Beatrice Pecoraro, che in città ha già curato il recupero dell’ex Casa delle associazioni e delle Acli di via Sant’Ambrogio. Il primo intervento si è dunque concentrato nelle aree di pertinenza, con una radicale pulizia che ha risparmiato però la vegetazione più pregevole, come un antichissimo ceppo di rosa, la magnolia secolare, gli allori. In questo modo è stato mantenuto il decoro della parte visibile dalla strada, con la conservazione del giardino. Il parcheggio, alla cui custodia sarà preposta una persona, si colloca infatti sul retro: solo il posto destinato ai disabili si colloca sul davanti, per agevolare la fruizione. Niente asfalto o cemento: la pavimentazione drenante è in ghiaia. Il posteggio sarà fruibile al pubblico in breve tempo e opererà nella fascia oraria di attività degli esercizi commerciali. L’architetto Pecoraro sottolinea come la possibilità di avviare sul sito un’attività economica «sia il primo passo per permettere poi un recupero dell’edificio indirizzandolo a destinazioni residenziali o direzionali, comunque compatibili con la sua collocazione in centro città».
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