La villetta di Crogole assediata dai cinghiali

SAN DORLIGO DELLA VALLE. Un forte spavento, una corsa per guadagnare l’ingresso di casa, una caduta dovuta alla concitazione del momento, poi il ricovero a Cattinara per le prime cure. E adesso per tutti i residenti di San Dorligo della Valle è allarme cinghiali. È stata una terribile avventura quella capitata l’altra sera a Luisa Fuoco, che abita nella frazione di Crogole, a meno di un centinaio di metri dalla strada, peraltro molto trafficata, che porta dal centro di Bagnoli della Rosandra allo stabilimento della Wärtsilä.
È lei stessa a raccontarla: «Come faccio spesso - spiega, seduta nel giardino della casetta dove vive assieme al marito David Cok, che a Crogole è nato, e ai due figli, Martin di 18 e Mirjam di 15 anni - domenica sera, verso l’ora di cena, ho preso il guinzaglio per portare il nostro cane Jim a fare un giretto nel verde che circonda la nostra abitazione. Ho intrapreso la salita che porta alla vedetta di Crogole - aggiunge - un punto che spesso, in passato, ho raggiunto di corsa, perché mi è sempre piaciuto muovermi e tenermi in forma. L’altra sera però, fatti pochi metri - precisa - mi sono trovata davanti a un gruppo di cinghiali, saranno stati quattro o cinque, tutti adulti, perciò grandi e grossi. Lo spavento è stato notevole, anche perché mi sono sentita del tutto indifesa. Ho cercato di allontanarli gridando, come mi hanno insegnato a fare - sottolinea, rivivendo quei momenti - ma i cinghiali, invece di scappare, sono rimasti a guardarmi, minacciosi. A quel punto - aggiunge - ho pensato soltanto a scappare e mi sono gettata di corsa lungo la discesa, al termine della quale si trova il terreno che circonda la nostra casa. C’è però in quel punto una forte pendenza e sono caduta rovinosamente a terra. Per fortuna, sono riuscita a rialzarmi e a guadagnare l’ingresso di casa».
A quel punto però è iniziata la seconda fase dell’avventura capitata alla signora Luisa. «Istintivamente - riprende - ho pensato di chiamare la Polizia, ma la risposta è stata ridicola, se non fosse che in quel momento c’era proprio poco da stare allegri. Mi hanno detto di chiamare la Protezione animali, come se ci fosse da salvare un gattino. Allora ho chiamato di mia iniziativa il numero dei guardiacaccia. Oltre a scoprire che ce ne sono solo quattro per l’intero territorio provinciale - continua - sono venuta a sapere che alla domenica sera non lavorano. A quel punto ho rinunciato, rinviando la denuncia dell’accaduto al mattino successivo e mi sono fatta portare a Cattinara, perché cominciavo ad avvertire dolori dappertutto». Al pronto soccorso le cure sono state immediate, la diagnosi: trauma cranico, seppur non grave, una distorsione alla caviglia, escoriazioni in numerose parti del corpo. «Mi hanno dato dieci giorni di riposo assoluto - conclude la signora Fuoco - ma il ricordo dell’episodio mi rimarrà per sempre nella mente».
Arrabbiatissimo il marito: «I cinghiali che scorazzano nel nostro comune sono in considerevole aumento - dice - abbiamo denunciato il problema più volte a tutti i livelli, ma nessuno sembra preoccuparsi. Eppure i cinghiali entrano in tutti i giardini e negli orti del circondario, soprattutto di sera e al mattino presto, prima che sorga il sole. Sono aggressivi e non temono le reti e le barriere che noi e i nostri vicini abbiamo sistemato da tempo, perché scavano il terreno e passano sotto le reti. Sono animali forti - prosegue David Cok - capaci di superare qualsiasi ostacolo. Nel nostro orto hanno già sostato più volte, devastando il terreno e mangiando tutto quello che hanno trovato. Il problema è grave - continua - e rischia di diventarlo sempre di più, se non si adotteranno le necessarie contromisure». David, la cui famiglia vive a Crogole da generazioni, conclude: «Nella vicina Slovenia i cinghiali sono poco numerosi perché i cacciatori sono considerati responsabili dei danni che questi animali provocano. Se si applicasse la stessa regola anche in Italia, il problema sarebbe in gran parte risolto, perché i nostri cacciatori avrebbero un interesse diretto a ucciderli».
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