L’acqua sgorga a 48 gradi via al teleriscaldamento

Tra settembre e ottobre pronta la rete di tubazioni per sei edifici pubblici Ancora in corso le perizie dopo le lesioni verificatesi in alcune abitazioni
Di Antonio Boemo

La temperatura misurata durante le prove fino ad ora eseguite è di 48,2 gradi, 6 in più della temperatura del pozzo della Costa Azzurra. Parliamo dell’acqua trovata, dopo la perforazione fino a 1200 metri di profondità, in un pozzo nel giardino del retrostazione delle autocorriere.

Questi risultati preliminari sono da considerarsi, dunque, più che soddisfacenti e dimostrano che questo nuovo pozzo ha ottime potenzialità. L’acqua, hanno spiegato i tecnici, ha caratteristiche geochimiche tipiche delle acque marine fossili e la portata spontanea del pozzo supera i 10 litri al secondo con una potenzialità stimata in circa 20 litri al secondo. L’aumento della portata spontanea sarà fatto mediante stimolazione e acidificazione della parte più profonda del pozzo, dai 930 ai 1200 metri. Un intervento simile è già stato eseguito ed ha interessato la parte fratturata dei calcari che è stata trovata tra 840 e 920 metri. La perforazione di questo secondo pozzo dell’impianto geotermico di teleriscaldamento è terminata in ritardo rispetto alla tempistica prevista arrecando disagi alla popolazione residente nei pressi dell’area di cantiere.

«Ma il pozzo – come spiega il dirigente dell’ufficio tecnico comunale lavori pubblici, Andrea de Walderstein - ha richiesto notevoli sforzi e precauzioni per limitare gli impatti a causa della sua ubicazione in centro città».

In quanto all’intervento c’è da dire che l’attraversamento delle fasce fratturate durante la trivellazione ha provocato due rotture della batteria di perforazione creando un paio di settimane di ritardo.

Secondo i proprietari delle abitazioni vicine il successivo passaggio delle tubazioni (sono state interrate a 12 metri di profondità dal punto del pozzo sino in via Tasso dopo aver attraversato il canale del porto) ha causato lesioni alle strutture degli edifici. Per stabilire le cause dei cedimenti sono stati fatti intervenire dei periti dai quali si attendono ancora notizie. Questo pozzo potrebbe, grazie alla temperatura dell’acqua più elevata, diventare il pozzo di estrazione mentre quello scavato in Costa Azzurra diventerebbe quello di reimmissione.

Il progettista, l’ingegner Causero di Udine con i dati elaborati dall’Università di Trieste sotto la direzione del professor Bruno della Vedova, supervisionati dal direttore dei lavori, l’ingegner Eugenio Castelli, potrà completare la variante al progetto, già prevista, che necessitava dei dati del pozzo che ora ci sono.

Intanto per completare lo sviluppo definitivo del pozzo ci vogliono ancora una decina di giorni di lavoro. Saranno effettuati durante il mese di settembre senza arrecare forti impatti acustici nelle vicinanze. Inoltre fra settembre e ottobre sarà ultimata la posa delle reti di teleriscaldamento e sarà predisposto l’allacciamento ai primi 6 edifici comunali: la biblioteca civica, l’Auditorium, la scuola media, l’istituto alberghiero di via Zara, la palestra di via Fiume e la sede comunale di via Leopardi dove sono ubicati gli uffici tecnici e urbanistici e il comando dei vigili urbani.

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