Lacrime e versi di Caproni per l’addio ad Antonutti

«Ciao Omero, mi mancherai». Con queste parole, dette con una voce profonda, leggermente stemperata da una evidente commozione, da Andrea Giordana, attore della televisione e del teatro, ieri, nella chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo, in un silenzio attento e rispettoso, si è vissuto uno dei momenti più intensi dei funerali di Omero Antonutti, attore e doppiatore friulano di origine, ma molto legato a Trieste, scomparso pochi giorni fa nell’ospedale di Udine.
«Potremo solo farti rivivere nel ricordo – ha aggiunto Giordana – ma sarà difficile rinunciare alla tua ironia, al tuo buonsenso, non sentire più il tuo dialetto triestino». Andrea Giordana, approssimatosi all’altare dopo la breve introduzione del celebrante, ha spiegato di voler rappresentare, con la sua presenza e il suo ricordo di Antonutti, «tutto il mondo del teatro italiano, dello spettacolo, del cinema, in un omaggio collettivo al grande artista». Andrea Giordana ha poi letto la lirica probabilmente più nota di Giorgio Caproni, intitolata “Congedo del viaggiatore cerimonioso”.
«Omero Antonutti non amava i discorsi lunghi, era uomo di poche parole – ha sottolineato – perciò ho pensato che la cosa migliore fosse dedicargli questi versi che amava molto». E quando, verso la fine della lettura del testo, nel quale il viaggio diventa metafora della vita, Andrea Giordana ha dovuto affrontare le ultime parole, quelle che parlano dell’estremo saluto, del congedo, la pur grande esperienza di attore ha dovuto cedere all’emozione del momento per l’amico scomparso e la sua voce ha lasciato il passo a un sincero singhiozzo, interpretando lo stato d’animo di tutti coloro che erano in chiesa in quel momento, a fianco della moglie di Antonutti, Graziella, e degli altri parenti arrivati dal Friuli.
Sono state poi la regista triestina Sabrina Morena e Rita Ravalico, vedova di quel Gianni Fenzi che, assieme allo stesso Omero Antonutti e a Giampiero Bianchi, furono definiti “I tre moschettieri” della prosa, per la loro lunga militanza comune al teatro di Genova, a leggere le scritture sacre dedicate al tema della resurrezione. All’uscita dalla chiesa, al termine della funzione, si sono contate a decine le firme di coloro che hanno voluto mettere il loro nome nello speciale libro per la commemorazione.
A rappresentare il mondo del teatro triestino, hanno partecipato ai funerali di Antonutti Franco Però, direttore del Rossetti, Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia, Ariella Reggio, fondatrice della Contrada. Oggi, sempre a ricordo dell’attore, sarà celebrata una messa a Roma, alla quale hanno assicurato la loro presenza molti attori del mondo della prosa e del cinema italiano.
Domani, sarà la stessa Sabrina Morena, stavolta in veste di consigliere comunale, a ricordare la figura di Omero Antonutti nel corso della seduta del Consiglio comunale di Trieste. «Ci ha lasciato un attore e una persona straordinaria, di grande talento e di grande umanità – ha detto Morena –. Il suo senso dell’umorismo, la sua serietà, la sua gioia di vivere hanno insegnato tanto e sono profondamente grata di aver lavorato con lui e di essere stata sua amica. Ci e mi mancherà tantissimo». Nel 2016, a coronamento della sua splendida carriera, la Provincia riconobbe a Omero Antonutti il Sigillo d’onore dell’ente. —
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