L’addio di Rusciano Gestì con la moglie il locale San Marco

Un male incurabile  se lo è portato via a 59 anni.  Oltre che per la trattoria era molto conosciuto anche come carrozziere

Monica Del Mondo / PALMANOVA

Si è tenuta ieri, in forma strettamente privata, la cerimonia per l’ultimo saluto a Ciro Rusciano, deceduto a soli 59 anni, all’ospedale di Palmanova, dove era ricoverato da oltre un mese a causa di un male che si è rivelato incurabile.

Rusciano era nato il 24 maggio 1960 a Napoli ma, a soli 13 anni, si era trasferito in Friuli, dove il padre aveva trovato lavoro, a Lauzacco. «Ci siamo conosciuti – racconta la moglie Monica Segatti – nel 1980: lui aveva vent’anni e io soltanto 15, una ragazzina. Due anni dopo ci siano sposati, subito dopo è nato il nostro primo figlio, Simone. Poi sono arrivate Sheila e Sharon. La nostra è una famiglia numerosa, con tre figli, tre nipoti e un quarto in arrivo. Ciro era un punto di riferimento importante per tutti noi».

Rusciano ha lavorato soprattutto come carrozziere: da ragazzo si era alternato tra diverse officine poi, per un periodo a cavallo tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, aveva aperto una propria carrozzeria, la Gto, in località San Marco. Successivamente aveva lavorato come carrozziere a Pavia di Udine e, nell’ultimo periodo, aveva prestato la sua esperienza professionale nel campo anche a Fiumicello. Dal 2005 al 2007 aveva anche gestito, assieme alla moglie, la trattoria San Marco a Palmanova. «Purtroppo – racconta Monica Segatti – la malattia se l’è portato via nell’arco di tre mesi. Ci mancherà tantissimo. Era una persona solare, sempre con il sorriso sulle labbra, buona, umile e disponibile ad aiutare gli altri, era un esempio di generosità».

Raccontano i familiari che, anche quando era malato, il suo pensiero andava spesso alle persone con le quali era in contatto e che aveva aiutato nei momenti di difficoltà . —

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