L’aeroporto può riaprire A marzo si torna a volare

Adesso la Consortile ha le chiavi, firmata la convenzione con l’Enac Manifestazioni di interesse di aziende del settore come la Konner
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 03.02.2017 Comune, convenzione Aeroporto © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 03.02.2017 Comune, convenzione Aeroporto © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Mancava la firma finale. Mancavano pure le chiavi. Oggi tutto è a posto. La società consortile è, ufficialmente, il nuovo ente gestore dell’aeroporto “Duca d’Aosta”. L’Enac lo scrive nero su bianco su un’informativa intitolata “Affidamento in concessione dell’aeroporto di Gorizia”: «Si comunica che con provvedimento dirigenziale del 31 gennaio 2017, a firma del direttore generale dell’Enac Alessio Quaranta è stato disposto l’affidamento in concessione dell’aeroporto di Gorizia a favore della Società consortile Amedeo Duca d’Aosta per la durata di 20 anni decorrenti dal 31 gennaio 2017».

Piccola cerimonia

in municipio

Per celebrare «un momento storico» e suggellare «una vicenda snervante e che ci ha procurato più di qualche ansia» (parole del sindaco Ettore Romoli) è stata promossa, ieri mattina, una piccola cerimonia: presenti il primo cittadino a fare gli onori di casa, il presidente della consortile Ariano Medeot, il neoresponsabile tecnico operativo dello scalo Michela Clinec, il vicepresidente della Camera di commercio Venezia Giulia Gianluca Madriz e il vicesindaco di Savogna d’Isonzo Erik Petejan. «Dopo una serie infinita di chiacchiere (ma soprattutto dell’attività di pungolo di questo giornale, ndr), siamo qui ad annunciare un evento importante per la città - la sottolineatura del sindaco Romoli -. Non si tratta solamente di riaprire un aeroporto ma di offrire a Gorizia un’importante possibilità di sviluppo. La firma e le chiavi non sono un punto d’arrivo, bensì di partenza. Questa è una possibilità di reindustrializzazione per la città e non possiamo perderla». Ad oggi - ha fatto sapere Ariano Medeot - sono arrivate una quindicina di manifestazioni di interesse di aziende che vorrebbero aprire attività nell’area aeroportuale e anche in via Fermi, laddove sorgeva il magazzino legnami Bramo. «Di queste quindici, quattro sono pronte all’investimento. Si tratta di aziende produttrici di droni, elicotteri, componentistiche d’aerei. Di più, in questa fase, non vi posso dire».

Medeot, invece, ha voluto far sapere di avere avuto un abboccamento anche con la “Konner”, l’azienda carnica attiva da 25 anni nel campo aeronautico e specializzata nella realizzazione di turbine ed elicotteri, con un portafoglio clienti tra Australia e Cile, Turchia e Polonia, che è pronta a investire 90 milioni di euro in Puglia. «Ci hanno detto che ci contatteranno. Vedremo. Speriamo».

I primi passi

della Consortile

E sulla possibilità di sviluppo industriale dell’area ha molto insistito Gianluca Madriz (Cciaa). «La Camera di commercio è pronta a sostenere le iniziative imprenditoriali dell’area», la sua rassicurazione. Ma quando si potrà tornare a volare. Quando cioè atterreranno e decolleranno gli aeroplani al Duca d’Aosta? «Entro marzo saremo operativi. Si effettueranno atterraggi e decolli. E l’obiettivo è di arrivare a un’apertura dello scalo sette giorni su sette. Chiaramente, è già stata fatta una calendarizzazione riguardante l’utilizzo della pista da parte della Pipistrel che dovrà effettuare collaudi e prove di volo».

La parte del leone in conferenza stampa l’ha fatta Medeot. E non poteva che essere così. «Se sino ad oggi non abbiamo riaperto è perché non avevamo le... chiavi. Aprire almeno il portone per dimostrare che le cose sono cambiate? Vedremo. Effettivamente, si potrebbe anche fare. Vi posso dire che siamo in contatto con “Pipistrel” che è stata informata dello sviluppo (ovvero della firma definitiva) e mi sembra che tutte le tessere siano al posto giusto. Procederemo con il rifacimento della recintazione che versa in cattivissime condizioni in più punti, poi sarà la volta della “bonifica” degli ungulati (la famosa famigliola di caprioli, ndr). Quindi, verranno sostituite tutte le serratture di tutti gli immobili presenti nell’area e dovremo procedere con lo sfalcio straordinario dell’erba che più che erba è diventata giungla. Queste le primissime cose da fare. Poi, di lavoro ce n’è tantissimo». Medeot ha anche ribadito che ci sarà spazio per tutti e la priorità verrà data ad associazioni e enti del territorio che già hanno provveduto a mandare avanti, nel passato, l’attività dello scalo.

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