L’Anfaa ricorda i dieci anni dalla morte della fondatrice

L’Anfaa, Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie, ricorda assieme ai familiari i dieci anni dalla morte di Angela Gasparo, la cui attività condotta assieme a un gruppo di amici portò...

L’Anfaa, Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie, ricorda assieme ai familiari i dieci anni dalla morte di Angela Gasparo, la cui attività condotta assieme a un gruppo di amici portò alla costituzione della sezione di Trieste dell’associazione, da molto tempo ormai impegnata a favore dei minori più indifesi.

L’impegno di Angela Gasparo è nato, dopo la prima formazione all’interno della famiglia, molto presto nell’ambito degli scout dell'Agesci. Un’esperienza svolta fin dall’adolescenza che è diventata parte integrante e permanente della sua vita, condivisa nella Comunità Capi Scout dell'Agesci. In quell'ambito si è così creato un gruppo di amici che ha scelto di condividere un cammino di vita.

Le principali tappe di questo percorso, fondato sull'amore e sull'amicizia, sono state la vita di coppia, la famiglia, la solidarietà e l'accoglienza, l'impegno verso sé stessi e gli altri.

Questo gruppo di amiche ed amici è stato appunto - si legge in una nota dell’Anfaa - anche il nucleo dal quale è nata l'associazione: ponendo alla base della propria azione l'impegno verso i più indifesi - i piccoli, le bambine e i bambini – è stata creata la Sezione di Trieste dell’Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie.

L'attività dell'associazione, all'ombra della guida di Gasparo durata decenni, è stata multiforme: volontariato nelle Comunità per minori, promozione nell’opinione pubblica della solidarietà e dell'accoglienza nelle forme concrete dell'adozione, dell'affido familiare, dell'aiuto e sostegno a mamme in difficoltà.

Tutte tematiche sviluppate nel tempo anche con convegni pubblici e dibattiti in cui sostenere la causa dei minori che vivevano in stato di disagio.

L'associazione che Angela Gasparo guidava come presidente ha portato avanti anche la collaborazione e la sinergia con gli enti pubblici. Ma il concetto di fondo restava sempre uno: «Se non si interviene tempestivamente la sofferenza del bambino diventerà la sofferenza dell'adulto». Di qui un «essere per gli altri», a partire dalla propria famiglia fino ad arrivare all'ultimo sconosciuto in situazione di bisogno, che «è stato il manifesto di vita» di Angela, come ricordano gli amici dell’associazione.

Per ricordare la fondatrice dell’Anfaa locale è in programma una messa che si terrà domani alle 19 nella chiesa della Madonna del Mare in piazzale Rosmini.

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