L’antica gioielleria nel cuore di San Giacomo all’ultimo capitolo della sua storia centenaria

il racconto
Dopo cent’anni di attività la gioielleria Mikolj di San Giacomo si prepara a salutare i suoi clienti. La chiusura definitiva è prevista alla fine dell’anno, poi Danimir Mikolj, titolare dello storico negozio, si godrà la pensione. «La gioielleria è stata fondata da mia nonna, Maria, nel 1918, in via Molino a Vento – racconta –. Poi dopo un paio di anni si è spostata in un locale in campo San Giacomo e dal 1925 si è trasferita qui, nel punto vendita attuale, al numero 3 della piazza. È stata titolare fino al 1948, poi sono subentrati i miei genitori, Carlo e Vanda, che hanno portato avanti la tradizione di famiglia con grande passione. Io sono arrivato presto, già a 18 anni venivo a dare una mano, poi mi sono iscritto all’università, ma ho deciso di lasciare per dedicarmi anch’io all’attività. Mia mamma ha lavorato dietro il bancone fino a 89 anni, 60 anni passati qui, io lascio dopo 50. Un bel traguardo».
Tanti i ricordi legati a questa lunga avventura che scorrono ancora oggi nei pensieri del titolare, anche attraverso le foto datate, che conserva con cura in un album, che spesso sfoglia, tornando indietro nel tempo. «Mi raccontavano che il momento più bello, sul fronte degli affari, è stato nel dopoguerra, con la ripresa graduale della capacità di spesa da parte della gente, per me invece il periodo migliore è stato tra gli anni ’70 e ’80, ottimi affari, tanti acquirenti, poi nei ’90, come tutto il settore del commercio, abbiamo iniziato un po’ a soffrire. Comunque si lavorava e si lavora ancora, perché la gioielleria è stata apprezzata in tutta la città, per il servizio e la qualità che abbiamo costantemente garantito. Mi è sempre piaciuto cercare articoli che altri a Trieste non avevano, proporre novità e oggetti particolari».
La ricerca dei prodotti da rivendere è uno degli aspetti che più mancherà nella quotidianità a Danimir. «Oltre ovviamente al contatto con la gente – sottolinea –. Nel rione siamo molto conosciuti. Resta quel modo di fare che le persone ancora apprezzano e che spesso si è perso. Il fatto di consigliare il cliente, di chiacchierare, di instaurare quel rapporto umano che è stato uno dei caratteri fondamentali del nostro negozio da sempre. Chi entra in questi giorni e capisce che stiamo per lasciare, si dice dispiaciuto, tanti erano affezionati, pensano che se ne andrà un pezzo di storia di San Giacomo e del commercio in generale».
Con il suo negozio, affacciato sulla piazza, Danimir ha visto nel tempo cambiare il rione, anno dopo anno. «Da zona operaia e popolare si è modificata tanto, soprattutto di recente, convivono persone di tante nazionalità diverse e purtroppo molti negozi storici se ne sono andati, siamo tra i pochi, pochissimi sopravvissuti. E pur non abitando con la mia famiglia qui, abbiamo vissuto appieno San Giacomo, alla fine si andava a casa solo per mangiare e dormire, la vita si è svolta quasi per la maggior parte del tempo qui, ed è naturale che sarà uno degli aspetti che mancherà». —
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