L’antico casato degli Eggenberg “conquista” una via di Gradisca

/ Gradisca
A Gradisca vi sarà presto una nuova via. E sarà significativamente intitolata al casato austriaco degli Eggenberg, le cui vicende sono coincise con l’età più gloriosa della Fortezza. L’amministrazione comunale ha preannunciato l’intitolazione agli Eggenberg della nuova arteria di collegamento fra borgo Santa Maria Maddalena e via Novelli. Servirà una nascente zona residenziale da 16 mila metri quadrati inquadrata nel piano regolatore come C3, ed al centro di un intervento di lottizzazione di raffinate villette a schiera che durava ormai da alcuni anni. «Una zona che ormai si accinge ad entrare a pieno titolo nel tessuto urbanistico – spiega il sindaco Linda Tomasinsig –. L’intitolazione di una nuova via non è solamente un esercizio di toponomastica o qualcosa di simbolico, ma anche un passaggio obbligato: si tratta di dare una residenza ai cittadini che l’anagrafe registrerà nella zona, per la loro posizione fiscale e la fruizione dei servizi».
Quando il Capitanato di Gradisca venne innalzato al rango di Contea principesca, la cittadina visse il suo periodo storico di maggior splendore e sviluppo (1647 - 1717) diventando, pur collocata in un’area periferica e di confine dell’impero d’Asburgo, estremamente rilevante per gli equilibri politici e militari. La Fortezza era al centro dell’Europa, batteva una propria moneta ed esprimeva il suo voto per l’elezione della Dieta imperiale. Nel 1717, in ottemperanza alle condizioni che erano state stabilite al momento della vendita, l’estinzione della linea maschile degli Eggenberg determinò il ritorno di Gradisca agli Asburgo che solo nel 1754 riunificarono il territorio gradiscano a quello di Gorizia. “Un’epoca – conclude il sindaco – che ha dato lustro alla storia cittadina e a cui molti nostri concittadini sono legati. Molte sono state le iniziative che tre anni fa hanno ricordato i tre secoli trascorsi dalla fine della signoria degli Eggenberg e siamo orgogliosi che quel nome possa finalmente entrare nella toponomastica gradiscana».
Nell’ultimo decennio la cittadina della Fortezza ha registrato altre tre modifiche alla toponomastica. All’onorevole Giuseppe Bettiol e ad Augusto Geat erano state intitolate due arterie nel nuovo complesso residenziale di borgo Bidischini. Bettiol, uno dei maggiori penalisti italiani del secolo scorso, è stato più volte parlamentare della Dc dal 1948 a metà degli anni Settanta, oltre che ministro dell’Istruzione e dei Rapporti con il Parlamento. Doveroso il tributo anche ad Augusto Geat, maestro ed educatore di generazioni di gradiscani.
Più di recente, la città aveva reso omaggio all’architetto e urbanista Max Fabiani, dedicandogli il viale centrale della Spianata. Infine, l’ultima modifica alla toponomastica in ordine di tempo era stata l’intitolazione del piazzale della chiesa di San Valeriano al sacerdote don Sante Gobbi, il vulcanico “prete operaio” che non solo fu il primo parroco della prima “chiesa-baracca” in legno sorta nel rione nel 1967, ma anche uno dei più instancabili lavoratori assieme alla gente del borgo Basiol che tuttora lo ricorda con grande affetto e riconoscenza. L’intitolazione aveva avuto luogo in occasione del 50ennale della fondazione della parrocchia di San Valeriano, oggi parte dell’Unità pastorale del Santissimo Salvatore di Gradisca d’Isonzo e Farra. –
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