L’Arpa apre a nuovi controlli in zona «Ma l’inquinamento è in forte calo»
«Arpa sta valutando positivamente le richieste del Comune per il posizionamento di un ulteriore deposimetro in prossimità delle abitazioni di via San Lorenzo in Selva. Quest’ultimo deposimetro, in aggiunta a quelli del piano di monitoraggio e controllo di Siderurgica Triestina, consentirà d’effettuare ulteriori verifiche sui dati già oggi a disposizione». L’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente lo ha reso noto all’indomani della conferenza stampa in cui il sindaco Roberto Dipiazza ha annunciato che chiederà alla Regione la revisione dell’Aia anche sulla base della relazione sulle polveri consegnata nei giorni scorsi da Arpa al Comune. «Ma in quella relazione - ha precisato ieri Arpa - viene segnalato che nel 2016 i quantitativi di polveri depositate al suolo sono stati inferiori di circa un terzo rispetto al quinquennio precedente. La novità sta nel fatto - sintetizza l’Agenzia - che sono confermate le ipotesi formulate in sede di Conferenza dei servizi in merito all’entità e alla distribuzione spaziale delle dispersioni di polveri. Le deposizioni delle polveri grossolane decadono, molto rapidamente a partire dal punto di emissione, tanto che a circa 400 metri la quantità è confrontabile con il fondo urbano».
Arpa specifica di essere giunta a queste conclusioni «elaborando i dati della rete di sette deposimetri prescritta dall’Aia. Di questi deposimetri, uno rappresenta il fondo urbano, gli altri sono posti a distanze crescenti a partire dal punto di emissione (due all’interno dello stabilimento: Portineria operai e Palazzina qualità, due a meno di 250 metri dal limite dello stabilimento, uno a meno di 500 metri, uno a meno di 750 metri dal medesimo limite).
«La normativa relativa alla qualità dell'aria - viene fatto notare - non fissa limiti per le deposizioni delle polveri. Dei limiti sono stati invece introdotti dall'Aia che è migliorativa in termini di tutela dell'ambiente. Ad esempio il valore obiettivo di qualità per le polveri totali è fissato dall'Aia in 250 milligrammi al metro cubo al giorno, valore che - precisa Arpa - è stato rispettato durante tutto il 2016».
Dipiazza ha replicato ieri alle dichiarazioni dell’assessore regionale Sara Vito che ha tra l’altro sostenuto che nell’ultima relazione Arpa non ci sono novità in base alle quali poter richiedere la revisione dell’Aia. «Probabilmente l'assessore Vito - ha commentato il sindaco - non ha avuto modo di approfondire i contenuti che il Comune ha fatto emergere relativamente alla Ferriera perché, se confermate, le sue dichiarazioni aggraverebbero la posizione della Regione e certificherebbero gravi negligenze compiute per il rilascio dell’Aia. Con il professor Barbieri - rimarca Dipiazza - abbiamo evidenziato che sino ad oggi si analizza il benzo(a)pirene nelle pm10 (come riportato anche nel sito dell'Arpa), ma non si è andati a commentare la presenza di benzo(a)pirene nelle deposizioni, ovvero nelle particelle che ricadono al suolo, in un raggio di 400 metri e che i cittadini respirano e mangiano attraverso gli alimenti. Considerando che gli enti pubblici devono tutelare la salute dei cittadini e dell'ambiente - ha concluso - la rigidità della Regione alla nostra richiesta di revisione dell'Aia che ha proprio queste finalità è alquanto strana».
«Per finirla con le chiacchiere, verso le quali c'è grande accondiscendenza dei fiancheggiatori in passato così severi - è il commento che fa sulla sua pagina facebook l’ex sindaco Roberto Cosolini - il Comune evidenzi con fondamento tecnico giuridico oggettivi fatti nuovi, se li ha, per chiedere la revisione dell'Aia: c’è una legge, una procedura e non servono annunci o tavoli. Se poi la situazione fosse estremamente grave esiste uno strumento nelle mani del sindaco: si chiama ordinanza, per ridurre, sospendere, chiudere l'attività».
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