L’arte del dissenso nella Russia comunista

GRADISCA. L'arte del dissenso. L'arte che sogna, racconta o persegue a libertà. È quella che si può ammirare sino a fine mese al caffè d'arte Emopoli di Gradisca, Dove grazie all'impegno del circolo culturale "Il Segno" e dei promoter Gianluca e Manuela Ripellino, è possibile conoscere le opere di artisti russi e ucraini che dalla metà degli anni '80 ai primissimi anni '90, durante gli anni del regime e della conseguente propaganda artistica basata sul "realismo socialista", operavano in maniera underground producendo arte "diversa", "ribelle". Si possono quindi definire artisti del dissenso di terza generazione. A capitanare questo gruppo era lo stesso artista,ma anche curatore di eventi per l'epoca "non conformi" Vladislav Shabalin (organizzatore della prima mostra ufficiale d'arte "non ufficiale" in Ucraina e presente oggi alle 18.30 per un incontro con il pubblico), direttore della Galleria d'Arte prima "Avantgarde" e poi "Gulfstream" di Donetsk. Shabalin ricercava i suoi artisti direttamente alle esposizioni che venivano allestite in singole giornate in spazi aperti (solitamente in prati distanti dai centri città). Finito il duro periodo di repressione artistica, Shabalin decise di promuovere i suoi artisti anche all'estero. Con queste opere organizzò, nel luglio-agosto del 1992, in ambito di uno scambio culturale, una grande esposizione, comprendente di quasi 200 opere, in Italia, a Bibione, dove incontrò l'allora gallerista e pittore gradiscano Domenico Ripellino - padre di Gianluca e Manuela e compianto riferimento culturale della Fortezza - il quale intuita la valenza storica delle stesse opere decise di acquistarne una considerevole parte ed invitò Shabalin a Gradisca, dove organizzò, nel periodo agosto-settembre 1992, diverse esposizioni collettive e personali di Shabalin e degli altri artisti ucraini e russi nella storica Galleria "Rubens". Shabalin si fermò a Gradisca per un paio di mesi, apprezzando molto la nostra cittadina e continuando a dipingere con grande successo tra i collezionisti gradiscani e no. Dopo la parentesi gradiscana, Shabalin fece la spola tra Italia e Ucraina,trasferendosi prima in Veneto, dove partecipò a varie mostre collettive e personali e poi definitivamente a Udine.( l.m.)
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