“Lasciate a casa” le storiche maschere del teatro Verdi di Trieste: sabato un presidio prima dello spettacolo di apertura

“Hanno appreso di essere state escluse dall’entrante stagione artistica 2021-2022” si legge in un comunicato 
Lo storico palazzo del Teatro lirico Giuseppe Verdi illuminato a giorno in un’immagine di archivio Foto Andrea lasorte
Lo storico palazzo del Teatro lirico Giuseppe Verdi illuminato a giorno in un’immagine di archivio Foto Andrea lasorte

TRIESTE Presidio indetto dal personale di sala del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, sabato 12 giugno,alle 18:30, in piazza Verdi. Si legge in un comunicato: “Le storiche maschere della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, trascorso un mese e mezzo dalle prime formali e molteplici richieste rivolte alla Direzione del Teatro, in riferimento alla loro assunzione e sostenute anche dalle Rsu interne, hanno appreso di essere state escluse dall’entrante stagione artistica 2021-2022. Nessuna comunicazione è pervenuta dalla Direzione circa l’assunzione di nuovo personale, in sostituzione, per lo svolgimento di tale mansione, chiara è stata l'indisponibilità dei vertici della Fondazione stessa alla sottoscrizione dell'accordo di prossimità, evento mai verificatosi negli ultimi otto anni dalla prima sottoscrizione e necessario alla contrattualizzazione per la ripresa dell'attività artistica aperta al pubblico. Quali sono le ragioni – chiosa la nota – per le quali 15 lavoratori, impiegati da mediamente oltre 10 anni, sono stati lasciati a casa senza nemmeno una spiegazione?”.

Da qui il presidio indetto nell’area antistante al Teatro, in occasione del Concerto Stabat Mater, evento commemorativo delle vittime del Covid  (per le quali verrà riservato un minuto di silenzio), per richiamare l’attenzione sulla loro sorte lavorativa, conoscere il perché di questa scelta del teatro dopo mesi di silenzio ed essere reintegrati.

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