L’asilo delle Mandrie diventerà statale, in arrivo la Collodi: sono 150 posti in più

Una delle critiche più strenue mosse dal centrosinistra in questi anni sul progetto di via delle Mandrie è sempre stata sul futuro della materna a brand Fincantieri. Ma stavolta l’avrà dura, l’opposizione, a obiettare perché il Comune ha depositato la domanda per ottenere a tutti gli effetti il riconoscimento, per la struttura, di scuola dell’infanzia statale. Spazzando, dopo una serie di ragionamenti e l’esclusione dell’ipotesi sul tavolo di una paritaria o di un istituto privato, l’incognita sempre aleggiata sulle prospettive del plesso didattico alla periferia est di Monfalcone, dal momento che i finanziamenti dell’azienda navalmeccanica risultavano vincolati su base triennale, più o meno in coincidenza con lo scadere del mandato Cisint. Insomma, un assetto definitivo e duraturo, da lasciare ai posteri.
«Non abbiamo preso a cuor leggero questa decisione, ma dopo attente riflessioni: noi crediamo nel valore della qualità dell’istruzione fornita dalla scuola pubblica». È il commento dell’assessore ai Rapporti con le aziende produttive Antonio Garritani che assieme al sindaco ha seguito dall’inizio la partita con Fincantieri: «E se si considera che entro Natale verrà consegnata anche la Collodi quest’amministrazione trasmette al territorio 150 nuovi posti per i bambini in età prescolare della città». «Operazione frutto di un’attenta pianificazione – sempre l’assessore in quota Fratelli d’Italia –, che prosegue con la Sauro, scuola da demolire e ricostruire con raddoppio di sezioni: dalle odierne 5 a 10». Ma qui si parla di primarie.
La domanda, per via delle Mandrie, è inoltrata all’Ufficio scolastico regionale, che procederà nell’istruttoria rapportandosi con il ministero. L’asilo da 75 posti a ogni modo sarà pronto a fine giugno, operativo dunque per l’anno scolastico 2021/2022. Ma, con una scuola dell’infanzia statale (e oneri di gestione a quel punto pubblici) i finanziamenti comunque impegnati da Fincantieri sfumeranno? «Nient’affatto – replica Garritani – abbiamo chiesto che quelle risorse siano dirottate sulla formazione scolastica per alzare il livello dell’offerta di tutti gli istituti di Monfalcone. Inoltre si è concertato di impiegare una parte di quelle finanze alla sistemazione degli esterni e del giardino di via delle Mandrie, pure in termini di arredo, prima esclusa». Si immagina, qui, con il gradimento dell’opposizione che a più riprese ha perorava una schermatura a verde del perimetro didattico per ovviare allo smog del traffico intenso sulla vicina Sr 14.
I temi di via delle Mandrie e della materna di via Roma, per la quale l’ente ha inoltrato alla Regione richiesta di finanziamento da un milione e mezzo (finalizzato all’acquisto dell’immobile), sono sfociati in due delibere giuntali di recente approvazione, nei cui obiettivi l’ente fa rientrare l’«adeguata programmazione dell’offerta educativa» e il soddisfacimento «delle richieste di iscrizione che arrivano dalle famiglie, nel rispetto anche dell’equilibrio tra italofoni e non italofoni». Un punto su qui l’attuale giunta batte sempre il chiodo.
In caso di assenso dal Ministero la nuova struttura di Romana Solvay potrebbe ricadere nel comprensivo Randaccio, numericamente inferiore nell’utenza, così riequilibrando le cifre in rapporto alla Giacich, ma spetterà all’autorità competente decretare l’adesione all’uno o all’altro polo. Quanto alla Collodi «sarà disponibile da gennaio – precisa Cisint – permettendoci di avere a disposizione, insieme a via delle Mandrie, 150 posti in più rispetto all’offerta attuale. Stiamo facendo tutto il possibile per permettere ai bambini di frequentare gli asili».
La seconda delibera concerne infine la paritaria della parrocchia Sant’Ambrogio, che già gode del sostegno nell’offerta formativa. Appreso dalla Diocesi, nelle cui disponibilità è l’immobile di via Roma, che l’attività sarebbe cessata entro il 2019 il Comune si è da allora accollato gli oneri gestionali. Oggi l’edificio è concesso in comodato d’uso gratuito all’ente per l’accoglienza di 75 piccoli, ma la parrocchia ha prefigurato l’ipotesi di un’offerta ai fini dell’acquisto. Di qui la decisione del Comune di presentare la richiesta di contributo regionale dell’importo di 1,5 milioni, cifra che coprirebbe altresì nuovi arredi e attrezzature. —
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