L’attivista del clima Laura Zorzini in Tribunale a Trieste: il giudice deve decidere se applicare misure di sorveglianza

La triestina di 28 anni si è fatta riconoscere a livello nazionali per diverse manifestazioni a tutela dell’ambiente e degli animali 

Laura Tonero
L'arrivo dell'attivista in Tribunale. Foto Lasorte
L'arrivo dell'attivista in Tribunale. Foto Lasorte

TRIESTE Nel corso dell’udienza già fissata per oggi, martedì 16 aprile, verrà stabilito se sarà accolta la proposta avanzata dal questore Pietro Ostuni di applicare delle misure di sorveglianza speciale nei confronti dell’attivista Laura Zorzini.

Il pm ha chiesto il rigetto del provvedimento e il giudice si riserva di decidere. 

La dichiarazione dell’avvocato difensore Francesco De Carlo: “La difesa non ritiene che ci siano elementi concreti tali da qualificare Laura Zorzini come soggetto socialmente pericoloso. Infatti, le sue attività sono sempre state di natura nonviolenta e sempre orientate a portare avanti una campagna di sensibilizzazione verso l'emergenza climatica e i diritti degli animali. Si confida nel rigetto della richiesta di applicazione della misura di prevenzione”

L'arrivo dell'attivista in Tribunale. Foto Lasorte
L'arrivo dell'attivista in Tribunale. Foto Lasorte

Ventotto anni, triestina, Zorzini è stata protagonista anche della protesta messa in atto il giorno di Pasqua all’interno della chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo. La proposta del questore, però, esula da quell’episodio: è stata presa precedentemente, per altre azioni di protesta che lei stessa definisce «disobbedienza civile non violenta».

Va precisato che per l’episodio dello scorso 31 marzo, il parroco don Roberto Rosa non ha inteso presentare denuncia. Anzi, il sacerdote ha voluto anche dialogare con i manifestanti alla fine della cerimonia pasquale, proprio per capire il motivo della loro azione. Tornando al provvedimento di sorveglianza speciale, vista la residenza a Trieste della giovane, spetta proprio a chi guida la locale Questura avanzare, nel caso lo ritenga opportuno, richiesta di applicazione delle misure anche per le attività di protesta che l’attivista ha messo in atto nel resto del Paese.

Va considerato come la sorveglianza speciale sia una misura di prevenzione, atta a prevenire un reato, che si applica alle persone già raggiunte dall’avviso orale - a Zorzini era già stato notificato -, le quali però non hanno accolto l’invito da parte del questore a cambiare la propria condotta.

Il provvedimento, se il giudice deciderà di applicarlo, potrebbe tradursi in un obbligo di firma, nella prescrizione di alcune fasce orarie nelle quali alla persona è permesso uscire di casa o, ad esempio, nel divieto di allontanarsi dal comune di residenza. Zorzini è diventata ormai una paladina a livello nazionale della tutela dell’ambiente e degli animali.

Aderisce a movimenti come quello di “Ultima generazione” o “Ribellione Animale”. Lei stessa racconta con orgoglio di aver partecipato a blocchi stradali, interruzione di eventi pubblici o all’imbrattamento di palazzi governativi.

Nel luglio di due anni fa, ad esempio, Zorzini assieme ad altre due attiviste era stata protagonista di un blitz nella Galleria degli Uffizi di Firenze, “incollandosi” le mani al quadro “La Primavera” di Sandro Botticelli. A Roma, come forma di protesta in difesa del pianeta, aveva attuato lo sciopero della fame, con sit-in sotto la sede del ministero della Transizione ecologica, e poi aveva passato una notte in cella dopo aver preso parte a una protesta allo store dell’Eni.

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