L’Authority chiude il 2015 con 13 milioni di utile

Si chiude in positivo il bilancio 2015 dell’Autorità portuale approvato all’unanimità dal Comitato riunitosi nell’usuale sede della Torre del Lloyd. «Il documento contabile - rileva una nota dell’Aut...
Lasorte Trieste 10/04/15 - Torre del Lloyd, Comitato Portuale, D'Agostino
Lasorte Trieste 10/04/15 - Torre del Lloyd, Comitato Portuale, D'Agostino

Si chiude in positivo il bilancio 2015 dell’Autorità portuale approvato all’unanimità dal Comitato riunitosi nell’usuale sede della Torre del Lloyd. «Il documento contabile - rileva una nota dell’Authority - presenta un avanzo di amministrazione di 12.907.681 euro. Questo risultato positivo contribuirà, insieme ad altre fonti di finanziamento esterne, al sostenimento del piano di sviluppo del Porto di Trieste, che prevede importanti interventi già inseriti nelle linee strategiche dei documenti di programmazione pluriennale dell’Authority. L’avanzo di parte corrente, pari a 17.129.000, euro - si fa rilevare - verrà utilizzato per dare copertura agli investimenti con fondi propri».

«Questi ottimi dati - ha commentato il commissario Zeno D’Agostino - confermano il buon andamento della gestione dell’Ente, e sono sintomo dell’ efficienza amministrativa e della valorizzazione del patrimonio che stiamo portando avanti anche con le società controllate».

La seduta del Comitato è stata infatti occasione per presentare i risultati dell’ultima assemblea di Adriafer, la società posseduta al 100% dall’Autorità portuale e titolare della concessione del servizio d’interesse generale delle manovre ferroviarie nel porto di Trieste.

Il Bilancio 2015 si è chiuso con un conto economico della gestione caratteristica in positivo di 167.706 euro, con un aumento dei ricavi di circa il 7% in più rispetto al 2014. Da evidenziare anche le 17 nuove assunzioni nell’ultimo anno, segno che la società «è sana e in crescita» come ha sottolineato lo stesso D’Agostino. Va rilevare che da qualche mese con quella che si può considerare un’autentica rivoluzione, Adriafer svolge sia la manovra primare che quella secondaria (vale a dire sia all’interno che nel settore immediatamente esterno al porto stesso) con notevole taglio di tempi e di costi il che ha reso lo scalo triestino più competitivo rispetto alla concorrenza. Questa fase di espansione di Adriafer ha convinto la stessa Authority ad attendere il suo consolidamente e a posticipare quindi la gara per la sua privatizzazione. Nei mesi scorsi per Adriafer sono giunte tre manifestazioni di interesse: la prima di Serfer società delle Ferrovie dello Stato. La seconda di tre terminalisti locali e cioé la Tmt del Molo Settimo, la Parisi e la Samer in cordata con tre imprese ferroviarie: la Udine-Cividale (Fuc), Rail traction company e la Rail cargo carriere Italia. La terza è di InRail, impresa ferroviaria che ha la propria base operativa a Udine. Lunedì è in programma invece l’assemblea dei soci di Trieste terminal passeggeri (60% Tami e 40% Autorità portuale) che a propria volta dovrà approvare il bilancio e rinnovare le cariche. Potrebbero esserci le riconferme dello stesso D’Agostino alla presidenza e di Franco Nap come amministratore delegato. (s.m.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo