Lavori da 2 milioni lungo la statale 55 e la regionale 56

55 e 56. Non sono i numeri del lotto ma indicano gli accessi più importanti a Gorizia. La prima è denominata ancora “Statale” ed è, molto probabilmente, la strada più utilizzata dai triestini (ma anche dai monfalconesi) per raggiungere il capoluogo di provincia. La seconda è diventata strada regionale e costituisce l’entrata alla città per chi giunge da Udine. Insomma, due collegamenti viari molto importanti.
Nonostante ciò, per anni, queste due arterie non hanno conosciuto interventi di sistemazione significativi e oggi, per una vera coincidenza, i restyling si svolgeranno quasi contemporaneamente. Non rivoluzioni ma interventi di manutenzione auspicati a gran voce dagli utenti della strada. Peraltro, tali interventi sono “figli” di tre progetti completamente autonomi e slacciati uno dall’altro: ammonteranno complessivamente ad oltre 2 milioni di euro. Interessati tre enti: l’Anas per la 55 del Vallone, il Comune e la Regione (attraverso Fvg strade) per la 56. Ma andiamo con ordine.
Statale 55
Sono stati appaltati dall’Anas i lavori relativi alla messa in sicurezza della Statale 55 “dell’Isonzo”. L’importo dei lavori del bando è di circa 1,5 milioni, aggiudicato alla “Safital srl” di Balconi di Pescantina (Verona). L’intervento, della durata di 150 giorni, rientra nel programma di manutenzioni straordinarie attivato dal compartimento della viabilità per il Fvg. Cosa prevede l’appalto? La messa in sicurezza dei piani viabili, delle pareti rocciose sovrastanti, nonché la sostituzione delle barriere metalliche di sicurezza e dei giunti di dilatazione sui viadotti. Nel dettaglio, spiega Anas, il progetto prevede la realizzazione di interventi di ripristino delle condizioni superficiali della pavimentazione attraverso il rifacimento dello strato di usura in alcuni tratti, la sostituzione delle attuali barriere con barriere di sicurezza in acciaio tipo H2 e la sostituzione dei giunti del viadotto di Gorizia, nonché la protezione di alcuni costoni rocciosi privi di rete metallica di sicurezza. In tutto il tratto stradale interessato dai lavori verrà realizzato il rifacimento completo della segnaletica orizzontale e verticale nonché quella marginale. E si tratta di una vera e propria “messa in sicurezza” di una strada teatro di innumerevoli incidenti.
Regionale 56
Un supplizio quotidiano. Chi si ritrova ogni giorno a percorrere in auto o in motorino il tratto lucinichese della Sr 56 (via Udine), oltre a imprecare, mette a rischio le... piombature dei denti quanti sono gli scossoni causati dalle buche e dalle sconnessioni. Sì, quella è una delle strade più deteriorate della città, sfondata dal passaggio quotidiano di camion e corriere. Ma i disagi dovrebbero avere le ore contate. Anzi, in realtà l’asfaltatura si sarebbe già dovuta effettuare. «Inseriremo l’intervento nel prossimo piano delle asfaltature - fa sapere il sindaco Ettore Romoli -. Effettivamente, quel tratto è davvero molto degradato e sfigura con le recenti asfaltature effettuate da Fvg strade lungo altri tratti: da Mossa a San Lorenzo Isontino, da Capriva a Cormons».
Confermatissima anche la realizzazione della rotonda lungo la strada regionale (ex statale) 56 all’altezza del sottopasso Saldarini, in quel di Cormòns. Costerà 540mila euro. E così tornano prepotentemente d’attualità le parole pronunciate qualche tempo fa da Riccardo Riccardi. Quella è indiscutibilmente una delle rotatorie più attese dell’Isontino. L’assessore regionale alla Viabilità lo sa e sta seguendo passo dopo passo l’iter burocratico e tecnico.
Oggi l’incrocio Saldarini è regolato da un impianto semaforico: spesso crea code e rallentamenti al traffico e non mancano gli incidenti. Domani quei semafori spariranno e, al loro posto, comparirà una bella rotonda. Non è un mistero che “Friuli Venezia Giulia strade” ha a disposizione 40 milioni garantiti da un mutuo sottoscritto da poco per la riqualificazione della Udine-Gorizia, della Pontebbana e della Latisana-Trieste. Le opere inserite dalla Regione nel piano da 40 milioni di euro non interessano soltanto l’eliminazione dei punti maggiormente pericolosi ma, più in generale, una «fluidificazione» del traffico. Occorre infatti dare la priorità alle direttrici 13, 14 e 56 anche perché nel prossimo futuro saranno gravate da ulteriori flussi di traffico, che qui insisteranno a causa dei lavori per la costruzione della terza corsia dell’autostrada A4 Trieste-Venezia.
Nel piano-sicurezza della 56 si puà inserire anche il semaforo (installato ma ancora non funzionante) di Capriva del Friuli. Sarà importante per i residenti di quel paese ma, c’è da giurarlo, causerà più di qualche malumore fra coloro che percorrono la 56, costretti a possibili fermate dopo quelle di qualche metro prima, all’impianto semaforico di San Lorenzo Isontino.
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