«Lavori socialmente utili per i migranti»

«Bisogna fare in modo che i richiedenti-asilo vengano impiegati in qualche maniera. Come? Occupandoli con dei corsi, come peraltro già abbiamo fatto. Oppure ricorrendo ai lavori socialmente utili. Insomma, bisogna trovare occasioni per reimpiegarli in maniera concreta e fattiva: così, ci saranno meno occasioni, per loro, di raggiungere le zone fluviali».
Il viceprefetto vicario Antonino Guletta torna a lanciare l’appello. E lo indirizza a tutti i Comuni isontini “ospitanti” richiedenti-asilo, compresa Gorizia. Capita, infatti, che i migranti passino l’intera giornata a passeggiare, a telefonare, a fare nulla, quando invece potrebbero trasformarsi in una risorsa per le comunità.
Non più tardi di qualche giorno fa, l’assessore regionale Gianni Torrenti (in occasione dell’incontro dedicato ai controlli della Forestale) annunciò la disponibilità della Regione a «sostenere con i fondi necessari anche il Comune di Gorizia, oltre al Comune di Gradisca d’Isonzo, per progetti che prevedano l’impiego volontario dei richiedenti protezione internazionale in attività socialmente utili». Un annuncio che va nell’esatta direzione dei desiderata della Prefettura. «Attraverso il “tavolo accoglienza” sensibilizziamo i Comuni - la sottolineatura di Gulletta - per lanciare protocolli d’intesa con l’obiettivo di impiegare gli stranieri in attività socialmente utili».
L’andamento
degli arrivi
«Com’è la situazione odierna? Diciamo che stiamo... respirando - annota Gulletta -. Dopo il trasferimento di cento richiedenti-asilo in Lombardia e in Piemonte, oggi siamo a quota 880 in tutta la provincia. Prima dell’arrivo delle corriere, il dato era di 950 unità. Significa che nel frattempo sono arrivate altre trenta persone. I flussi non si sono mai fermati: in questi giorni, i richiedenti-asilo arrivano al ritmo di 3, 4 persone al giorno. Insomma, non ci sono numeri mostruosi ma il rubinetto continua a funzionare. Comunque, non posso che ribadire il “grazie” al Ministero degli Interni per la sensibilità dimostrata nei confronti della nostra città».
La “geografia”
dei flussi
I nuovi arrivi sono, in questa fase, soprattutto di afghani: arrivano da altri Paesi europei dove si stanno rinforzando i cosiddetti “rimpatri forzati”. In Germania, ad esempio, sono stati organizzati voli charter sulla rotta Francoforte-Kabul.
Con lo spauracchio di altre iniziative di questo tipo, molti richiedenti-asilo stanno lasciando il suolo tedesco e, attraverso l’Austria, stanno raggiungendo il Friuli-Venezia Giulia. E le mete preferite continuano ad essere Udine e Gorizia. Non a caso, nei giorni scorsi, il sindaco Romoli aveva invocato anche l’intervento dei parlamentari isontini e della Regione per arginare il fenomeno.
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