Le 108 candeline sulla torta di Iolanda, la nonna di Trieste

Il trucco per arrivare a 108 anni belli, in piena salute, energici e con un gran sorriso in volto? «Andare sempre d’accordo con tutti», risponde Iolanda Giovanardi, festeggiata ieri pomeriggio al centro per l’anziano Casa Bartoli, dove risiede da alcuni anni, in occasione del suo centottavo genetliaco, in calendario domani. Iolanda, Iole per gli amici, è nata il 2 marzo del 1906 ed è, secondo l’anagrafe comunale, la persona più anziana della città: «Son una signora de vecchia data mi, la scrivi questo», esclama. Originaria di Imola, da ragazza lavorava come commessa in un negozio di manifatture di cui serba, ancora oggi, piacevoli ricordi: «Quand’ero giovane era tutto bello, le cose andavano bene e il lavoro di commessa mi piaceva perché avevo a che fare sempre con gente diversa», racconta Iole. A vent’anni il matrimonio e il trasferimento a Trieste, dove il marito Luigi aveva trovato occupazione come cameriere al caffè Negozianti di via Carducci.
L’anno dopo nasce il primo figlio, Oscar, e nel 1935 arriva la femmina, Nives. È quest’ultima, presente alla festa in casa di riposo insieme al figlio e al nipote, a scavare nella memoria passata insieme alla madre; ricordano di quando, negli anni della seconda guerra, Luigi e Oscar furono spostati da Trieste per disposizione del Servizio del Lavoro e loro due rimasero da sole in casa, a cucire le divise per i militari così da mantenersi durante l’assenza degli uomini. Una vita lunghissima quella di Iole, arrivata a essere ultracentenaria con soltanto un filo di diabete e la necessità di spostarsi su una sedia a rotelle: nessun altro problema di salute. E il nipote Paolo spiega: «È una donna che ha sempre saputo adattarsi ad ogni situazione e cambiamento senza far difficoltà né lamentarsi. La sua forza sta nella sua bontà, che la rende amata da tutti». E a conferma interviene Anna, 75 anni, anche lei ospite di Casa Bartoli e amica della festeggiata: «La xe tanto coccola, semo tanto amiche, e una musica cusì oggi ghe voleva». Alla festa di Iole, in effetti, non manca niente: accompagnamento musicale dal vivo, balli, bevande, regali e la tanto attesa torta.
Attorno a lei la famiglia, gli amici, gli operatori della casa di riposo e tanti fotografi. Che, senza paura, apostrofa: «Fatemi venire bella in foto, mi raccomando!». A consegnarle dei fiori anche Laura Famulari, assessore comunale alle Politiche sociali, che ha portato a Iolanda gli auguri del sindaco. «Siamo contenti di poter festeggiare i 108 anni con lei - chiosa -. Questa donna è emblematica di una caratteristica di Trieste, ossia l’altissimo numero di centenari, più che doppio rispetto alle altre città d’Italia». È proprio sugli oltre 140 soggetti over cento presenti in città che è incentrato il progetto Cat - Centenari a Trieste, curato da Azienda sanitaria e Comune di Trieste, ateneo di Udine e istituto Mario Negri di Milano, teso a studiarne le caratteristiche cognitive, biologiche e sociali. «È questa una delle molte iniziative dedicate ai centenari della nostra città».
Vanessa Maggi
Riproduzione riservata © Il Piccolo