Le Caritas si radunano a Grado: in arrivo oltre 600 partecipanti

GRADO Saranno circa 600 i delegati che parteciperanno al 44. mo convegno nazionale delle Caritas diocesane, che si svolgerà al palazzo regionale dei congressi di Grado da lunedì 8 a giovedì 11 aprile. A questi si aggiungerà un’ulteriore sessantina di persone tra relatori e organizzatori. In un periodo di scarsa presenza di turisti com’è di consueto quello dopo la Pasqua, tale raduno rappresenterà indubbiamente un momento importante per gli operatori locali. E lo sarà in generale per Grado, che non solo coglierà l’occasione di far girare la propria economia in una fase lontana dall’alta stagione: di quest’appuntamento, che tratta di tematiche decisamente rilevanti e attuali, se ne parlerà di certo fra giornali, tv, siti e testate di settore.
Il tema del convegno, che l’arcivescovo di Gorizia Carlo Maria Redaelli in qualità di presidente nazionale delle Caritas ha voluto portare a Grado (è prevista anche una tappa a Gorizia), è infatti “Confini, zone di contatto e non di separazione”. Dopo l’ultimo convegno nazionale il presidente nazionale della Caritas aveva osservato come ne fosse scaturita una visione dinamica della realtà, un invito a guardare il mondo dal bordo, modificando o convertendo la mentalità sociale, quella economica e quelle coordinate culturali che generano scarti ed esclusione allargando la forbice tra classi sociali, tra paesi ricchi e poveri. Bisogna insomma essere sempre più consapevoli che l’umanità è una sola, al di là delle periferie, raggiungere e comprendere tutti, oltre ogni confine.
Il convegno si aprirà ufficialmente lunedì pomeriggio con l’intervento delle autorità regionali e comunali e con il saluto di monsignor Francesco Moraglia, che è il presidente della Conferenza episcopale del Triveneto. A seguire la relazione dello stesso arcivescovo Redaelli. La giornata di apertura si concluderà con gli interventi di Luciano Larivera, direttore del Centro culturale Veritas di Trieste (“Andare oltre confine. La centralità della frontiera nel contesto globale”) e di don Matteo Pasinato, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del Lavoro della Diocesi di Venezia (“Umanità che si ferma e disumanità che passa oltre. Lettura cristiana del confine tra linea vitale e barriera morale”).
Nell’ambito del congresso che si apre domani è prevista anche una tavola rotonda a livello internazionale sul tema de “Il contributo della Caritas per un’Europa senza confini”, cui interverranno Alojzjj Cvikl, presidente della Caritas slovena, Stella Foskolou, presidente Caritas Hellas, Natalia Peiro, segretaria generale Caritas Spagna, ed Ettore Fusaro dell’Ufficio Europa della Caritas italiana.
I lavori, come detto, proseguiranno fino a giovedì: i delegati che giungeranno da tutta Italia, durante la permanenza, avranno così l’opportunità - oltre che di scambiarsi riflessioni e punti di vista - di apprezzare le realtà gradesi: dalle preziose basiliche paleocristiane intitolate a Sant’Eufemia all’ottogonale battistero di San Giovanni, passando per la più piccola e più antica basilica di Santa Maria delle Grazie.
Domattina, peraltro, sarà offerta ai convegnisti la possibilità di visitare anche il santuario della Madonna di Barbana con un suggestivo viaggio in motoscafo fra i canali della laguna. Nel pomeriggio di giovedì, invece, per i partecipanti del raduno è in agenda l’opportunità di recarsi a visitare la basilica di Aquileia.
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