Le enoteche d’Italia premiano Rubbia e Oleotto

Anche il Nobel Carlo Rubbia è intervenuto lunedì a Cormòns per ricevere il premio Vinarius. I riconoscimenti sono andati anche a Matteo Oleotto e a Josko Sirk. Lunedì, infatti, l’Associazione delle...

Anche il Nobel Carlo Rubbia è intervenuto lunedì a Cormòns per ricevere il premio Vinarius. I riconoscimenti sono andati anche a Matteo Oleotto e a Josko Sirk. Lunedì, infatti, l’Associazione delle enoteche italiane, ospite del Consorzio tutela vini Collio, ha consegnato il “Premio al territorio” che quest’anno è andato appubnto al Collio. L’ambito riconoscimento è stato dato da Vinarius durante la cena di gala alla trattoria “Al cacciatore” della Subida di Cormons, all’interno del programma dedicato ai soci enotecari in occasione della lroo visita in regione. Ha fatto gli onori di casa il presidente del Consorzio, Robert Princic, lasciando poi la parola alle autorità intervenute: i senatori Laura Fasiolo e Walter Tocci, il presidente della Camera di commercio Gianluca Madriz, la vicepresidente della Provincia Mara Cernic e il sindaco di Cormòns Luciano Patat. Come di consueto, Vinarius ha individuato i tre personaggi “ambasciatori del Collio” che per tutto ciò che hanno fatto e per come lo hanno realizzato, impersonano degnamente il territorio. Fra i premiati di quest’anno Carlo Rubbia, Premio Nobel per la fisica nel 1984, senatore a vita, che ha colto l’occasione per tornare nella sua terra d’origine. Decisivo il suo contributo alla ricerca italiana e che ha reso famosa Gorizia e la sua provincia. Inoltre, interessante sottolineare il legame che la sua famiglia ha da sempre con il mondo vitivinicolo. Il bisnonno Giuseppe Rubbia (1859-1919) agronomo e amministratore dei beni del conte Alfredo Coronini-Cronberg a Voghersca, fu membro del IV Congresso enologico austriaco tenutosi a Gorizia nel 1891. Il regista Matteo Oleotto e stato premiato per aver raccontato il Collio nel suo film “Zoran, il mio nipote scemo”, descrivendo il fascino e l’importanza della viticoltura nella nostra zona, facendola diventare la vera protagonista. Premio tecnico a Paolo Antoniazzi, agronomo, enologo e fitopatologo, per essersi impegnato nella difesa delle piante e della vite. Dal 1985 si occupa infatti di lotta integrata e produzione biologica, dedicandosi al tema da precursore, diffondendo l’importanza di questi argomenti. Al termine delle premiazioni ufficiali è stato consegnato a sorpresa il Premio Vinarius alla carriera, con il quale si intende riconoscere il valore ed il lavoro profuso da un soggetto che ha svolto un’attività legata al mondo del vino cghe è andato a Josko Sirk, ristoratore che ha sempre valorizzato e promosso le eccellenze del Collio.

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