Le ferrovie rimettono in sesto Ronchi Nord

RONCHI DEI LEGIONARI. Anche se il suo destino sembra segnato, ovvero quello di diventare, non si sa quando, una semplice fermata, è oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, in questi giorni, la stazione ferroviaria di Ronchi dei Legionari Nord. L’edificio, che risale agli ultimi anni dell’800, vede impegnata una ditta che, dopo aver transennato la parte interessata, sta mettendo mano alla pensilina. Non si tratta di una tettoia di poco conto, però, ma di una copertura che ha un suo spiccato stile asburgico e che valeva la pena conservare. Un intervento che segue a quello che, alcuni anni fa, ha permesso la costruzione del sottopasso utile per raggiungere il binario numero 2, ovvero quello che permette la salita e la discesa dei convogli per Trieste. Lavori importanti, alla vigilia, se ne parla ormai di alcuni anni, della dismissione della stazione che, in futuro, sarà telecomandata come dovrebbe succedere a quella Sud. I lavori per la realizzazione degli apparati necessari sono stati ormai avviati da parecchi anni e si posticipa sempre. Dopo tanti e tanti anni saranno stazioni “impresenziate”, ovvero senza capo stazione, personale di manovra e via discorrendo. Anche se da tempo, ormai, hanno perso servizi essenziali come la biglietteria che non sia quella delle macchinette automatiche. I manufatti che accoglieranno tutte le apparecchiature utili per la gestione delle stazioni, a Ronchi dei Legionari, sono ormai stati completati, almeno per quanto riguarda le opere murarie e sono in “bella” evidenza accanto agli edifici storici.
Da tempo si chiedono più treni, la stessa municipalità ronchese era intervenuta nei confronti di Trenitalia, ma con scarsi risultati. I pendolari, e ce ne sono moltissimi, erano insorti, con la richiesta di maggiori fermate alla stazione Nord di Ronchi dei Legionari che ha tutte le carte in regola per essere maggiormente frequentata. La fine di un’epoca, quella iniziata con la costruzione delle linee ferroviarie che sono diventate croce e delizia per il territorio comunale ronchese. Hanno portato il progresso, alla stazione Nord si fermavano i treni dei villeggianti austriaci diretti poi in carrozza a Grado, a Sud arrivò persino Mussolini che, poi, rifiutò la macchina e andò a piedi sino all'aeroporto. Ma hanno anche tagliato di netto la città che, poi, ha dovuto attrezzarsi con la costruzione del sottopasso tra via Manzoni e via dei Granatieri. E, per quel che riguarda la stazione Nord, dopo che anche l’illuminazione pubblica è stata rimessa a posto, si spera che possano essere riaperti anche i servizi igienici, chiusi da tempo immemore. Alla fine dell’Ottocento, quando venne inaugurata, fu contesa tra i ronchesi e coloro i quali abitavano a Vermegliano. Un grazioso edificio di stile austroungarico, con il tetto spiovente, faceva “gola”, era un vanto e siccome si trovava al confine tra il capoluogo e lo storico quartiere, qualcuno desiderava che il suo nome fosse un altro.
@luca_perrino
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