Le missioni all’estero dei soldati italiani nel libro di Lipartiti
Il cavaliere si racconta al “suo” pubblico, navigando tra le rotte della storia e dell'impegno sociale in grigioverde. Walter Lipartiti, autore del libro “L'Elmetto e la rosa” ( Ed. Albatros) sceglie uno dei suoi porti preferiti, quello della Triestina della Vela, per raccontare temi e memorie descritti nel suo ultimo libro, il terzo finora e forse il più significativo, se non altro per l'emblematico sottotitolo: «In pace e in guerra, amori e dolori dell'ultimo cavaliere romantico».
Accompagnato dal giornalista Pino Bollis, il colonnello in pensione ha illustrato ieri gli spunti principali che corredano l'opera, un testo “travestito” da romanzo ma inevitabilmente connotato da un respiro biografico piuttosto accentuato, figlio di 30 anni di servizio nell'Esercito e di diverse missioni all'estero, tecnicamente operazioni di pace tra Somalia, Libano e Afghanistan.
Già, la pace. Al di là delle avventure, e delle paure, personali descritte nel romanzo, è quello il tema cardine su cui si concentra nel volume Walter Lipartiti: «Questo infatti è un libro che nasce con il desiderio di sfatare certe dicerie nei confronti dei soldati italiani - ha sottolineato l’autore nel corso della presentazione alla Triestina della Vela -. Il soldato non è un guerrafondaio, almeno quello italiano, spesso è una sorta di operatore sociale chiamato a intervenire in determinati contesti, lavorando in diverse opere di bene».
L'elogio del soldato moderno quindi, un affresco ideale che Lipartiti dedica ai molti, troppi caduti italiani - quelli di Nassirya prima di tutti - e che coniuga ed estende con il suo percorso da ufficiale innamorato del Paese, della giustizia, e ora anche della vela, passione con cui ha dipinto i primi due suoi libri, “Sindrome di Ulisse” e “Lady Blue”.
Un viaggio che continua il suo. Di notte o quando piove è sempre tempo per scrivere, raccontare, trasmettere. A breve il suo prossimo romanzo, “Riscatto”, questa volta intriso di storia settecentesca e ispirato alle vicende dei De Medici, ma probabilmente, come annunciato ieri, anche esso avvolto da qualche richiamo biografico.
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