Le mura di Zara patrimonio dell’umanità

La fortificazione costruita dai veneziani nel sedicesimo secolo, con la porta di Terraferma, nella lista dell’Unesco
ZARA. Le mura difensive della città dalmata di Zara sono entrate a far parte a pieno titolo del patrimonio mondiale dell’Unesco. L’atto ufficiale dell’iscrizione è stato consegnato al sindaco Branko Dukic dall’assistente direttore dell’Unesco per la cultura Francesco Bandarin, nel corso di una cerimonia avvenuta nell’Arsenale.


Erano presenti gli ex sindaci Zvonimir Vrancic, Ana Lovrin e Zivko Kolega, molto attivi nella tutela del patrimonio monumentale di Zara. A nome del premier Andrej Plenkovic è intervenuto il ministro della cultura Nina Obuljen Korzinek, molto compiaciuta per questo salto di qualità nella dimensione culturale mondiale da parte della città.


«Le mura difensive- ha detto - ora assumono un valore internazionale, che noi dobbiamo tutelare con la massima responsabilità». Ricordiamo che le fortificazioni di Zara , per la lunghezza complessiva di 3 chilometri , furono approntate dalla Repubblica di Venezia nel sedicesimosecolo, per proteggere la città dagli attacchi dei turchi che all’epoca stavano dominando nei Balcani. Ancora oggi conservano un grande valore estetico per la loro imponenza.


Dopo averla conquistata nel 1409, la Serenissima fece di Zara la propria capitale dei domini dalmati controllandola per quasi 4 secoli, fino al trattato di Campoformio del 1797. Purtroppo però dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale e quelli causati dal conflitto serbo-croato degli anni Novanta sono rimaste integre soltanto alcune porzioni delle mura e tra queste la celebre porta di Terraferma, il monumentale accesso alla città progettato nel 1453 da Michele Sanmicheli.


La porta assolve tutt’oggi alla sua funzione. La decisione di includere Zara sulla lista del patrimonio mondiale, è stata presa nel luglio scorso dalla direzione dell’Unesco nella sua riunione a Cracovia. Non solo Zara, ma anche il forte di San Niccolo di Sebenico, le città italiane di Bergamo , Palmanova e Peschiera del Garda e Cattaro in Montenegro quali parte del sistema difensivo della Serenissima Repubblica di Venezia. Due parole anche sul Forte di San Niccolò a Sebenico: è un altro gioiello dell’architettura militare veneziana. Venne costruito tra il 1540 e il 1547 a opera di Gian Girolamo Sanmicheli. Situato all’ imboccatura del canale di San Antonio e ovest della città, il forte occupa interamente l’isolotto di Ljuljevac con la sua forma triangolare.
p.r.


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