Le nozze finiscono in rissa, sposo arrestato
Intervenuti i carabinieri per placare gli animi tra gli invitati un po'alticci. È accaduto attorno al mandracchio di Muggia, uno è stato gettato in acqua

TRIESTE. Ha passato in solitudine la prima notte di matrimonio, richiuso in una cella d’isolamento del carcere del Coroneo. L’abito da cerimonia ancora addosso.
M. M., 32 anni, il novello sposo al centro di questa storia, era convolato a giuste nozze sabato sera a Muggia nella chiesetta che fu dei Templari. Poco dopo, quando il corteo doveva avviarsi verso il ristorante, i carabinieri si sono trovati di fronte a una furibonda mischia tra gli invitati. Faticosamente, dopo l’intervento dei rinforzi, sono riusciti a far scattare le manette ai polsi del neo marito, tra i più attivi nel confronto fisico che ha coinvolto parte di coloro che erano appena usciti dalla chiesa. Anche un altro invitato è stato arrestato. Era grondante d’acqua e acciaccato, dopo essere stato gettato a forza nel Mandracchio. Ma andiamo con ordine.
M. M., residente a Trieste, aveva detto «sì» alla sua bella nella romantica cornice del centro storico della cittadina. Tutto era filato liscio in chiesa. Lei in abito bianco, lui in grigio cangiante. E poi fiori all’altare e all’occhiello delle giacche, note d’organo che stringono il cuore, scambio di anelli, promesse di fedeltà. Infine l’uscita nella calle dopo la benedizione, il lancio beneaugurante di riso e confetti, i baci, gli abbracci, le lacrime di commozione, il lancio del bouquet, il flash delle macchine fotografiche impugnate da qualche amico.
Tutto tranquillo, nel clima di festa. Poi, all’improvviso, la rissa, presto degenerata in mischia furibonda. I motivi dello scontro sono al momento oscuri, ma emergeranno dalle indagini dei carabinieri. Certo è che al termine della cerimonia religiosa è volata qualche parola di troppo o qualche gesto è stato ritenuto volgare, galante o allusivo. Qualche bicchiere era già stato vuotato e lui non c’ha visto più e ha trovato adeguati alleati nel confronto che doveva “lavare l’onta”. La sposa, in un angolo, intanto piangeva.
Secondo il rapporto che i carabinieri di Muggia hanno già inviato al pm Federico Frezza, tra gli uomini in abito da cerimonia sono volati pugni e testate, calci e manate.
La prima pattuglia intervenuta sulle banchina ha chiesto rinforzi per ricondurre il gruppo a più miti consigli. Lo sposo non si è calmato, ha cercato di prendere a testate i militari. Non dissimile l’atteggiamento di un altro invitato S. R., 47 anni, triestino: era stato buttato malamente nell’acqua del Mandracchio e prima del tuffo indesiderato ha sbattuto con una gamba sullo scafo di una barca. Ora è ricoverato all’ospedale di Cattinara e un carabiniere lo “assiste” perché anche per lui, come per il neo marito, è scattato l’arresto e deve essere piantonato.
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