Le reliquie di due Papi a San Giusto

Una ciocca di capelli di Giovanni XXIII, alcuni resti del corpo di Giovanni Paolo II. Le reliquie dei Santi pontefici approdano a Trieste e troveranno ospitalità nella Cattedrale di San Giusto da domenica 25 maggio, data di una solenne celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, prevista alle 17.30. Non si tratta di una “semplice” tappa incastonata tra i momenti di venerazione previsti in Italia dopo la recente canonizzazione dei due Papi. Le reliquie dimoreranno infatti stabilmente a Trieste, esposte ai fedeli all’interno della cattedrale. Dove di preciso? La collocazione definitiva attende al momento ulteriori verifiche, un processo di analisi che la Curia triestina deve concordare assieme alla Soprintendenza locale in chiave di sicurezza e di un’accorta logistica: «Stiamo vagliando attentamente alcune ipotesi - ha ribadito monsignor Marino Trevisini, parroco-arciprete della cattedrale di San Giusto, nel corso della conferenza promossa ieri dalla Diocesi di Trieste -. Preferiamo puntare a un’esposizione delle reliquie non troppo invasiva, probabilmente da allestire sull’altare laterale dedicato a San Giuseppe. Ma siamo ancora allo studio delle possibilità - ha aggiunto - solo domenica i fedeli avranno conferma».
Con l’accoglienza delle sante reliquie, la Diocesi suggella di fatto la rassegna quaresima interamente dedicata ai crismi che avvolgono il percorso cristiano verso la santità ma celebra nel contempo anche gli storici passaggi vissuti a Trieste da Papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Il primo, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 e all’epoca cardinale, fu ospite del Seminario vescovile in occasione dell’inaugurazione, mentre di Papa Woityla si ricorda la visita ufficiale nel maggio 1992. L’appuntamento di domenica a San Giusto è caratterizzato anche da uno spunto ulteriore. Si tratta della benedizione del dipinto “Ergo sum vita”, tela raffigurante la crocifissione composta dal maestro Cesare Sofianopulo, opera concessa in perpetuo alla cattedrale di San Giusto da parte del nipote, il musicista Marco Sofianopulo. Che, per l’occasione, proporrà la “prima” di un inno composto su testo di monsignor Giorgio Carnelos e affidato all’esecuzione della Cappella Civica al termine della solenne cerimonia religiosa. (f.c.)
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