«Leg Antiqua non c’entra con le opere del Tiepolo»

Il gallerista Federico Ossola non molla davanti al pignoramento delle acqueforti:  «Una disposizione provvisoria. Promozione sull’asta online da chi è interessato»
«La Leg Antiqua non ha nessun coinvolgimento con il contenzioso in atto tra la Libreria editrice goriziana e la Enter snc di Carlino». Federico Ossola lo precisa con fermezza. La notizia relativa alla vendita all’asta di 33 acqueforti relizzate da Gianbattista e Giandomenico Tiepolo per un valore stimato complessivo di 19mila euro trapelata ieri, si riferisce ad altro. Anche se quando era socio della Libreria editrice goriziana era coinvolto nell’attività libraria in qualità di amministratore e non di conduttore, non si chiama fuori, tuttavia Ossola vuole inquadrare le cose nella maniera corretta. «Leg Antiqua e Leg Libreria editrice goriziana sono due cose nettamente diverse. Portano solo lo stesso nome, ma hanno soci diversi», rileva.


«La questione apparsa ieri sul giornale – prosegue l’imprenditore goriziano – riguarda un contenzioso relativo ad una precedente attività, si tratta comunque di un debito di cui, nelle sedi opportune, è già stato contestato il fondamento e tutt’ora è oggetto di un contenzioso aperto nei confronti dell’Enter snc di Marina Ghenda e Andrea Brocchetta che ha sede a Marano Lagunare». Ossola precisa inoltre: «Il provvedimento giudiziario che ha originato il pignoramento delle opere d’arte è ad oggi un provvedimento provvisorio».


Il pignoramento delle opere del pittore del Settecento veneziano e di suo figlio Giandomenico è stato disposto dal Tribunale di Udine ed eseguito lo scorso 28 dicembre alla “Società libraia editrice goriziana di Federico Ossola & C.” con sede in corso Verdi 69 e non, appunto, Leg Antiqua. «Le opere sono sequestrate», conferma in ogni caso l’interessato che aggiunge: «Ma c’è un’opposizione». Parole, le sue, che fanno capire come la situazione non sia chiusa. D’altro canto, lui stesso, già in prima battuta aveva sottolineato che si trattava solo del primo round. E ieri, nel ribadirlo, ha aggiunto: «I signori della Enter snc dovranno presentarsi in giudizio e io non lascerò sicuramente le cose al caso».


Probabilmente il gallerista goriziano si riferisce alla mail che Marina Ghenda ha fatto girare tra i suoi contatti per informare che, a breve, si sarebbe tenuta on-line un’asta a copertura europea per 18 acqueforti originali a vario tema e una serie completa con via Crucis (composta da quindici opere) di Giovanbattista e Giandomenico Tiepolo. Nella mail l’auspicio era quello di “preservare in terra nazionale” i capolavori dei due artisti, ma è facile immaginare che sotto ci fosse il desiderio di vedere andare a buon fine la vendita.


«Una cosa è che l’asta sia pubblica, un’altra è che uno se ne faccia promotore, soprattutto se poi ha un interesse specifico», osserva Ossola.


Nel caso in cui le opere dovessero essere vendute separatamente, la collezione perderebbe senza dubbio valore. Ma questa per Ossola rappresenta una questione secondaria. «Se la vendita si farà e dovessimo dimostrare d’avere ragione, poi dovremmo essere risarciti», si limita a osservare dimostrando serenità. Intanto a giorni, l’Istituto di vendite giudiziarie di Gorizia dichiarerà aperta la vendita on line delle opere che possono essere visionate alla Coveg di via Liguria a Udine.


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