«L’ente uscirà da ogni responsabilità»

La posizione dell’amministrazione Serracchiani espressa in una nota ufficiale
Foto Bruni Trieste 16.02.2017 Tribunale Trieste:Vertenza delle Coop-avv.regione
Foto Bruni Trieste 16.02.2017 Tribunale Trieste:Vertenza delle Coop-avv.regione

Sono le undici e mezzo di una mattinata rumorosa come poche, nei corridoi del piano terra di Foro Ulpiano, quando la porta della stanza del giudice è già richiusa, a udienza Coop bell’e finita. E mentre Reiner si concede a giornalisti e soci che lo assalgono per sapere come è andato il primo round, sentendosi dire che l’ha vinto la controparte, gli avvocati della Regione non se li fila nessuno. Se ne vanno senza codazzi alle spalle, così com’erano arrivati e com’erano rimasti in disparte, con discrezione, rispetto alla sessantina di rappresentanti dei ricorrenti, nei minuti di attesa che avevano preceduto la convocazione del magistrato. A chi non li perde di vista e chiede loro la propria versione dello svolgimento dell’udienza, il capo dell’Avvocatura regionale Ettore Volpe e il professor Fabio Padovini si limitano a precisare con cortesia di non essere autorizzati a rilasciare dichiarazioni. E in effetti per la Regione arriva nel pomeriggio la nota ufficiale dell’amministrazione Serracchiani. Sintetica. Che tende la mano a quei cittadini che, poche ore prima, in Tribunale, se l’erano presa proprio con l’ente regionale, e più in generale a tutta la categoria di persone coinvolte, nell’animo e nel portafogli, dalla dolorosa vicenda delle Coop. Fermo restando, così si può leggere tra le righe del comunicato, che l’amministrazione Serracchiani rivendica di aver contribuito, istituzionalmente s’intende, al piano di rientro fissato all’81,4% dal concordato del commissario Consoli approvato peraltro dai creditori. «Il giudice - recita la nota ufficiale - ha accolto le argomentazioni addotte dalla difesa della Regione, e ha dunque disposto di procedere alla trattazione della causa secondo il rito ordinario, e non con l’accertamento sommario che era stato chiesto dai ricorrenti. Con l’esame ampio proprio del rito ordinario, si auspica emergerà con chiarezza che l’attività di vigilanza svolta esclude ogni responsabilità della Regione nella vicenda che ha purtroppo riguardato centinaia di cittadini».

«Il giudice - prosegue il comunicato - ha stabilito che il processo sommario per questa causa è da considerarsi inadeguato ad accertare le responsabilità. La volontà della Regione è che si faccia piena e completa luce in un caso che ha coinvolto moltissime persone. Dalla Regione, che esprime la massima comprensione per i cittadini che hanno subito un danno economico, e anche psicologico, dal fallimento delle Cooperative operaie di Trieste, si ricorda che sono state messe in opera spontaneamente tutte le azioni più efficaci per assicurare una restituzione ai soci danneggiati, che supererà l’80% della perdita».

L’unica reazione politica di giornata è a firma Rodolfo Ziberna, vicecapogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale nonché candidato sindaco a Gorizia del centrodestra per il dopo-Romoli. La sua nota stampa reca una domanda evidentemente retorica, contenuta in un’interrogazione alla governatrice Debora Serracchiani e al suo vice Sergio Bolzonello in quanto assessore delegato alla cooperazione, posto che i contenuti della memoria difensiva della Regione nella causa civile iniziata ieri sono noti da tre settimane: «È vero - interroga dunque Ziberna - che la Regione ha presentato una memoria in cui si afferma che le responsabilità maggiori sono in capo ai risparmiatori disattenti e sprovveduti? Ed il rispetto nei confronti dei cittadini truffati? La presidente smentisca o spieghi le sue affermazioni».(pi.ra.)

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