Letture e video il forte impegno degli studenti per capire la Shoah

Trecento giovani delle superiori al teatro Comunale dove  i ragazzi della Giacich hanno proposto la loro ricerca
Bonaventura Monfalcone-27.01.2020 Giornata della memoria-Cimitero-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-27.01.2020 Giornata della memoria-Cimitero-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Sono stati oltre 300 gli studenti che hanno affollato il Teatro comunale di Monfalcone per il primo appuntamento del progetto “In viaggio per non dimenticare: le Giornate della Memoria e del Ricordo”, promosso dal Comune con il sostegno della Regione. È stato proposto uno spettacolo teatrale realizzato dall’associazione La Stropula, tratto dall’omonimo romanzo di Kathrine Kressmann Taylor “Destinatario sconosciuto”. A interpretarlo sono stati gli attori Franco Ongaro, Enrico Taunisio e Annalisa Delneri, inoltre in apertura e chiusura gli studenti della scuola media Giacich hanno portato in scena alcuni dialoghi e riflessioni frutto del percorso di studio e conoscenza sviluppato in classe.

Ad assistere sono stati studenti del Pertini, del liceo Buonarroti di Monfalcone e del Brignoli-Marconi-Einaudi di Staranzano.

A spiegare ai ragazzi le finalità dell’iniziativa è stato il sindaco Anna Maria Cisint, affiancata dall’assessore all’Istruzione, Antonio Garritani. «Conoscere la storia e ciò che è avvenuto è fondamentale come forma di rispetto per chi ha perso la vita in immani tragedie e per evitare di ripetere gli errori del passato», ha rimarcato il primo cittadino, ricordando che Monfalcone non è stata immune alle deportazioni, visto che un centinaio di persone sono state portate via.

Sempre la Giornata della Memoria una cerimonia commemorativa, con la deposizione di una corona d’alloro, si è svolta al Cippo dei Deportati nel Cimitero di via XXIV Maggio. Vi hanno preso parte tra gli altri il vicesindaco Paolo Venni e Massimo Asquini, assessore e segretario della Lega di Monfalcone. Qui gli alunni della quarta della primaria Battisti hanno letto, in italiano e in inglese, brani del libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi. Iniziativa curata dalle insegnanti Lorenza Di Prima e Gabriella Bressan.

Cerimonia anche a Ronchi dei Legionari dove ben 158 cittadini furono deportati, di cui 75 di loro morirono nei campi di concentramento. Allora la popolazione ronchese contava poco più di 8 mila abitanti e proprio per questo il sacrificio fu immane. Dinnanzi al monumento che li ricorda si è svolta, ieri mattina, la cerimonia ufficiale per la Giornata della Memoria. Ad introdurla la presidente dell’Aned, Ada Bait, mentre una corona d’alloro è stata deposta alla presenza del gonfalone comunale, di amministratori e rappresentanti delle associazioni e di Rodolfo Franzi che, in gioventù, conobbe il dramma della deportazione a Dachau. Parole tese all’obiettivo di conservare e valorizzare la memoria sono state espresse da Libero Tardivo, esponente di una famiglia ronchese che ha pagato un tributo altissimo nella guerra di Liberazione.

«Oggi non basta ricordare, in quanto la memoria è un dovere. Dobbiamo anche arginare – ha detto il sindaco Livio Vecchieti – i nuovi pregiudizi che stanno nuovamente seminando odio, la regressione culturale sta facendo risorgere l’antisemitismo. È di pochi giorni fa la scritta inaccettabile apparsa su una porta di Mondovì, “Juden hier”, la stessa apparsa nel dicembre 1936 quando i nazisti decisero di iniziare l’eliminazione degli ebrei. Una frase orribile, un insulto, una parola miserabile frutto dei giorni nostri impregnati d’odio, scritte vergognose che ci obbligano ad una profonda riflessione sul degrado culturale del nostro Paese. Ma oggi vorrei anche ricordare ed esprimere la mia, la nostra solidarietà, alla senatrice Liliana Segre, che ogni giorno riceve minacce e messaggi di odio sui social, a cui lo Stato ha assegnato una scorta. La nostra comunità, tanti nostri concittadini sono stati testimoni e hanno subito il dramma dei campi di concentramento. La nostra città non li dimentica e li porta nei nostri cuori. Loro rappresentano parte della nostra storia e parte fondamentale dei nostri valori».

Nei giorni scorsi a Ronchi si era tenuta la posa delle Pietre d’inciampo, così come a Doberdò e a Fogliano Redipuglia.

A San Pier d’Isonzo venerdì, alle 18, nella nuova sala del Consiglio comunale la conferenza di Silvia Bon su “La spoliazione dei beni ebraici in Fvg dal 1938 al 1945”. Accompagnamento musicale del gruppo No bel.–

Lu. Pe

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