L’ex archivio di una banca diventa residenza

Una trentina di appartamenti a Barcola nell’edificio che fu della Cassa di Risparmio

Riqualificare l'esistente con l'obiettivo di conservare e valorizzare la storia del luogo adattandola ai requisiti fondamentali dell'abitare contemporaneo. E' la sfida portata avanti dal progetto “Abitare Barcola”: una sfida che riparte dopo un periodo legato a una serie di difficoltà superate in corso d'opera, e che si sviluppa con nuove prospettive senza dimenticare il momento drammatico vissuto dal comparto dell'edilizia, il più colpito dalla crisi economica in tutto il Paese, senza l’eccezione di Trieste: l'immagine delle migliaia di caschetti gialli “deposti” per un giorno lo scorso aprile in piazza Unità a simboleggiare i posti di lavoro persi negli ultimi anni dal settore edile è ancora viva nella memoria di tutti.

E “Abitare Barcola”, iniziativa di Solaia Real Estate con il project management di Campo Marzio Costruzioni, riparte proprio da qui: dal coraggio di investire in un momento tutt'altro che favorevole e da nuove idee che si riconoscono nel concetto di costruire “a volume zero”. «La nostra filosofia si sviluppa nella concezione della riqualificazione di un edificio esistente, che nel caso specifico ospitava l'archivio storico della Cassa di Risparmio di Trieste, nel pieno rispetto della sagoma e dell'architettura dell'epoca», spiega Michelangiolo Hauser, vice presidente Cmc, in occasione della festa nel cantiere per la ricopertura della struttura: «A questo abbiamo aggiunto la volontà di investire nella qualità dell'abitare, dal punto di vista impiantistico e tecnologico, del comfort energetico e dei migliori materiali. In un momento in cui l'idea di costruire nuovi spazi abitativi è decisamente fuori dal tempo, l'unico modo per far ripartire l'edilizia è proprio questo: l'investimento nella qualità per poter offrire un prodotto unico».

Sono una trentina gli appartamenti in fase di costruzione in via del Cerreto, nel cuore di Barcola, su più livelli e di diverse metrature, dai 50 ai 160 metri quadri, studiati per venire incontro alle diverse esigenze abitative, molti dei quali con giardino, suddivisi in tre edifici con caratteristiche architettoniche differenti ma inseriti in un corpo unico. La conclusione dei lavori è fissata per la fine del 2014.

«Il punto di forza di questo progetto si basa sulla riconversione di un edificio che passa da una funzione industriale a una squisitamente residenziale, senza perdere i propri connotati e le proprie caratteristiche architettoniche - precisa Alfio Storari, direttore tecnico Cmc -. Un'idea che si sposa con i migliori requisiti tecnologici e con un notevole potenziamento della parte energetica: il tutto inserito in un contesto decisamente strategico come quello di Barcola».

Pierpaolo Pitich

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