L’ex caserma della Finanza va all’asta a Wall Street

DUINO AURISINA. Sulle pagine del Wall Street Journal a pagamento un pezzo di Duino Aurisina è finito all'asta. Un'asta tutta on line, la prima nel suo genere, che si terrà il 24 gennaio prossimo con...
Di Tiziana Carpinelli

DUINO AURISINA. Sulle pagine del Wall Street Journal a pagamento un pezzo di Duino Aurisina è finito all'asta. Un'asta tutta on line, la prima nel suo genere, che si terrà il 24 gennaio prossimo con un periodo di contrattazione di un'ora, previo accoglimento di offerte preliminari da presentarsi entro il 20 gennaio. Questo pezzetto di storia locale, testimone di un “passato di confine”, è l'ex caserma della Guardia di finanzia, che ospitò il corpo militare dal dopo guerra fino a una ventina d’anni fa. L’immobile si trova al centro di Aurisina Cave ed è costituito da tre piani fuori terra con tetto a falde e copertura in coppi curvi, composti da camerate e uffici più servizi. Annessa un'ampia area scoperta, destinata a porcilaia-legnaia, realizzata in struttura di cemento armato.

Stando ai dati resi noti in una precedente asta del Demanio (per un valore complessivo di 477mila euro), la superficie coperta si estende su 734 mq, quella scoperta su 2.924: lo stato di conservazione veniva definito “mediocre”, circostanza che induce a ritenere indispensabile un intervento di ristrutturazione da parte del futuro acquirente. A differenza dell'altra ex caserma della Guardia di finanza presente nel Comune, quella di Borgo San Mauro, l'immobile di Aurisina cave non è mai rientrato nei piani di riqualificazione delle ultime amministrazioni. Non tanto per la cifra in ballo, non così elevata se si considera l'ampia superficie del complesso, bensì per la stima delle risorse necessarie a rimettervi mano. E il quadro economico attuale molto probabilmente non indurrà l'ente locale a ripensamenti dell'ultimo minuto. L'ex caserma della Guardia di finanza, comunque, non è l'unico immobile dello Stato finito tra gli avvisi a pagamento del Wall Street Journal. Vi figura oltre una dozzina di beni, per un valore base di asta di più di 10 milioni di euro. Per l'Agenzia del Demanio, che guida l'operazione di vendita di fine anno, si tratterebbe comunque di “ordinaria amministrazione”. Insomma, un passo conseguente rispetto alla precedente asta, realizzata a metà anno ed evidentemente non andata a buon fine. Tra i gioielli che lo Stato intende alienare ci sono il Casino Mocenigo sull'Isola di Murano (926mila euro) e un palazzo di quattro piani a Venezia (1 milione 168mila euro). Ma anche un terreno di 30mila mq vicino ai Sassi di Matera, un compound industriale a Porto Marghera, un palazzo del XVI secolo a Cremona e ancora altre proprietà nel tarantino. Per lanciare la propria offerta preliminare, però, ci sono ancora tre settimane.

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