L’ex Filodrammatico accelera: già venduti 50 garage e 14 case

Riqualificazione in corso ma piazzata quasi metà degli asset. Per gli alloggi  prezzo sui 3.000-3.200 euro a metro quadrato. Rimesse quotate 60 mila euro
Foto BRUNI Trieste 12.01.2021 Via deglia Artisti e Donota:lavori al Filodrammatico
Foto BRUNI Trieste 12.01.2021 Via deglia Artisti e Donota:lavori al Filodrammatico



Una delle più intransitabili bicocche del centro, vittima di due incendi e di un degrado che ne aveva obliato la dignitosa ascendenza teatrale, ha iniziato la metamorfosi in condominio di buona qualità.

Nell’ex Filodrammatico di via degli Artisti, per decenni simbolo di una certa ignavia locale, è attivo da un mese abbondante il cantiere che con la primavera 2022 consegnerà, previo investimento di 10 milioni supportato da Banca Cividale, un angolo riqualificato all’urbe tergestina.

Uno degli aspetti, che più positivamente impressiona l’imprenditore Gabriele Ritossa, è la rapidità con cui quasi metà degli asset, fossero appartamenti o garage, sono andati venduti: infatti la campagna commerciale “ufficiale” ha inizio solo adesso, ma con metà munizionamento già sparato. Collocati 14 enti su 34 e una cinquantina di rimesse sulle 100 previste. Per gli alloggi, che variano tra i 60 e i 130 metri quadrati, la quotazione oscilla tra 3.000 e 3.200 euro, un prezzo che Ritossa definisce, insistendo sulla felice posizione dell’edificio, abbordabile. Per un garage servono invece 60.000 euro.

Finora la clientela, in considerazione di una promozione avvenuta per le vie brevi, è stata solo triestina. Gli acquisti - rifinisce Ritossa - hanno mixato le varie tipologie offerte “sulla carta”, dall’acquisto per investimento all’ambizioso ultimo piano che guarda verso il colle di San Giusto.

Il progetto, vistato dalla Soprintendenza, è firmato da Mario Bucher e i lavori vengono svolti dalla friulana Zaco, anch’essa satellite del pianeta Ritossa. L’imprenditore plurisettoriale triestino (case di riposo, immobiliare, bar e gelaterie) si è imbarcato nell’avventura dell’ex Filodrammatico con il vettore societario Ferret, partecipato in modo paritario insieme ai soci friulani Alessandro Pedone e Alberto Diasparra. Al termine di una vicenda durata un anno e mezzo, all’inizio del gennaio 2020 si era conclusa la vendita della Cierre, la società partecipata dalla Cividin (fallita) e dalla Cogg-Riccesi (concordato preventivo), con il contestuale passaggio di mano dell’ex Filodrammatico e di altri beni.

Enrico Bran, avvocato e docente universitario di diritto fallimentare, aveva seguito la vendita dallo studio di via San Nicolò. Vendita il cui primo atto risaliva in realtà ai primi di dicembre 2018 quando Cierre venne aggiudicata a un soggetto il cui nome rimase “silenziato”, per un valore (tra liquido e copertura dei debiti) pari a 1 milione 870 mila euro. L’acquirente in questione era la società romana Riedil, che però, una volta definito il lungo iter procedurale, aveva immediatamente provveduto a coinvolgere il pool di immobiliaristi giulio-friulani.

Nell’ultimo biennio Ferret si è mossa a passo di carica sul mercato immobiliare triestino, ghermendo situazioni che parevano ormai prive di speranza: l’ex Filodrammatico, l’ex torre Telecom nel compendio del Giulia, l’ex hotel Obelisco a Opicina.

Di queste tre operazioni il malandato teatro di via degli Artisti è l’unica che ha imboccato la strada della realizzazione, perché l’ex torre Telecom è stata ceduta alla Finint di Enrico Marchi per farne uno studentato e l’Obelisco ha visto impennarsi inopinatamente le quotazioni in un’asta thrilling, che forse avrà termine il prossimo 15 marzo ma alla quale Ferret non è intenzionata a gareggiare. Per l’albergo disegnato da Gae Aulenti negli anni ’70 è la proposta da quasi 2 milioni formulata dalla famiglia Andretta a fungere da “lepre”.

Assolo di Ritossa, invece, sull’ex Distretto militare in via del Castello: a febbraio - annuncia l’imprenditore - il progetto di un hotel a quattro stelle sarà consegnato in Comune. Anche questo elaborato sarà a cura di Mario Bucher. Vi sarà compreso l’antico stabile di via Ospitale, già atelier dello scultore Nino Spagnoli, acquistato dal Comune un anno fa.

A cura invece dello stesso Ritossa la trattativa con due catene alberghiere internazionali, interessate a gestire una struttura da 70 stanze, piscina, “spa”, terrazza panoramica da 900 metri quadrati che dovrebbe essere approntata per il 2025 con un investimento di 10 milioni. —



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