L’ex liceo Paolino volta pagina Ora è sede dell’ateneo di Udine

Era la palestra del liceo linguistico Paolino d’Aquileia, ora è una sala con 146 posti a sedere. Ieri è stata intitolata ad Antonio Vitale Bommarco, arcivescovo di Gorizia scomparso nel 2004. La sala Bommarco verrà utilizzata dagli studenti dell’Università di Udine che seguono in città i suoi corsi triennali e magistrali.
A dirla tutta, viene da loro utilizzata dagli inizi di ottobre, quando il nuovo anno accademico dell’ateneo friulano è cominciato. È ieri, tuttavia, che si è avuto il taglio del nastro, mentre, subito dopo, la targa con la dedica a Bommarco è stata scoperta. Come si può facilmente immaginare, la sala risponde ad elevati standard: impianti e schermi di ultima generazione, tende oscuranti e altre dotazioni. La proprietà è sempre della Diocesi ed è recente una sua convenzione quinquennale con l’ateneo friulano per l’utilizzo da parte degli studenti non solo della sala Bommarco, ma anche dell’Auditorium Fogar, che da poco ha subito un restauro. Proprio il Fogar, ieri, ha ospitato il nuovo rettore dell’ateneo, Roberto Pinton, per la prima volta a Gorizia in veste per così dire ufficiale.
Pinton ha dato il benvenuto alle matricole rammentando l’importanza della presenza universitaria in città: i suoi studenti a Gorizia attualmente sono circa 1040 e, tra le matricole, ieri, c’erano quelli dei corsi triennali e magistrali di Relazioni pubbliche e del Dams; sono circa 650, in particolare, gli iscritti ai corsi triennali e magistrali di Relazioni pubbliche, mentre quelli del Dams sono la rimanenza. Le sedi goriziane dell’Università di Udine sono, in primo luogo, gli ambienti del polo di Santa Chiara, senza dimenticare, oltre agli spazi dell’ex liceo Paolino d’Aquileia dove l’ateneo dispone anche di alcune aule, quelli del Palazzo del Cinema (piazza Vittoria) e di casa Lenassi in via IX agosto. Da qualche tempo, invece, l’ateneo friulano non utilizza più gli ambienti di palazzo Alvarez.
Tornando all’intitolazione della sala Bommarco, ieri, ovviamente, non poteva mancare l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli che ha sottolineato l’interesse da parte della Diocesi che le sue strutture siano a vantaggio di tutta la città e, in particolare, delle giovani generazioni, confermando la vocazione universitaria di Gorizia. Oltre a Nicoletta Vasta, delegata dal rettore per il centro polifunzionale cittadino, anche in questo caso è intervenuto Roberto Pinton parlando di «un pensiero comune e di comuni obiettivi» tra la Diocesi e l’ateneo per quanto riguarda l’importanza degli studenti universitari a Gorizia. Quindi, gli ambienti della sala Bommarco sono stati inaugurati nel migliore dei modi: qualche bibita e qualche pasticcino per addolcire le future lezioni e le prossime iniziative dell’ateneo.
Per il Comune, era presente l’assessore all’Università, Chiara Gatta. Quanto al Paolino d’Aquileia, ha terminato la propria attività nei mesi scorsi, dopo 33 anni. Per gli ambienti che ne hanno a lungo ospitato le lezioni è cominciata, appunto, una nuova vita. –
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