L’ex sede di Enologia rischia di essere abbandonata a se stessa

CORMONS. Il timore è che possa diventare una cattedrale nel deserto: una struttura moderna, funzionale, per la quale sono stati spesi fior di quattrini irrimediabilmente chiusa e inutilizzata.
Ci riferiamo alla sede del corso di laurea in Enologia. Comprensibile che oggi il sindaco di Cormòns Luciano Patat sia preoccupato. Se Gorizia ha il problema del Conference center, Cormòns non è da meno con l’ex sede di Enologia, costata ai contribuenti - tramite la Camera di commercio - 800mila euro per ospitare il corso universitario che ora l’Ateneo di Udine ha dirottato altrove. Ora, l’edificio è vuoto e per nulla utilizzato. Al danno si aggiunge la beffa. La decisione dell’Università di Udine di riportare «a casa» Enologia ha avuto un altro effetto: rendere inutilizzata la vecchia sede. «È un bel problema - ammette il primo cittadino -. Dovremo definire la questione assieme alla Camera di commercio e l’Ateneo di Udine».
Ma oggi chi si sobbarca le spese per mantenere in sicurezza lo stabile? In altre parole, chi paga le bollette della luce e degli altri servizi? «Paga l’Università del capoluogo friulano - spiega il sindaco -. Ci mancherebbe che dovessimo sobbarcarsi anche questa impellenza. Qualcuno ha ipotizzato di realizzare in quei locali una casa di riposo? Mah, d’accordo che la popolazione invecchia sempre di più ma una simile struttura già ce l’abbiamo nella nostra cittadina. In questo momento, proprio non saprei come riutilizzare quell’immobile».
Patat ricorda come, a suo tempo, l’Università manifestò la necessità di occupare il territorio. Ci fu una fase storica in cui gli Atenei (nella fattispecie quello di Udine) chiedevano spazi per poter mandare avanti la propria attività. «Ma oggi le cose sono profondamente cambiate. Ormai, quei tempi sono finiti ed è la crisi che ci ha portato a questo. Chiaro è anche che non possiamo permetterci di lasciare quel complesso completamente abbandonato a se stesso».
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